CATANIA – Una magia di musica, parole e gesti. È quella che si è compiuta ieri sera alla chiesa di San Michele Arcangelo ai Minoriti di Catania. Lo splendido gioiello del Barocco etneo ha ospitato il concerto del coro e dell’orchestra Musicainsieme a Librino, appuntamento conclusivo del Salus Festival 2018, la manifestazione itinerante che ha coinvolto, per oltre un mese, tutta la Sicilia nel segno della promozione della salute, del benessere e dei corretti stili di vita. Uno spettacolo struggente ed emozionante, quello cui hanno dato vita i bambini e i ragazzi di Musicainsieme a Librino, in collaborazione con gli alunni dell’Istituto Sant’Orsola-Ventorino e della Fondazione Oda-Opera Diocesana Assistenza di Catania.
Per i diversamente abili dell’Ente riabilitativo e assistenziale il concerto di ieri sera ha rappresentato il debutto nel coro Manos Blancas dell’orchestra dell’associazione, che dal 2010 porta la musica, attraverso il metodo El Sistema del maestro venezuelano Antonio Abreu, e i suoi messaggi di bellezza e libertà, nei quartieri a rischio di Catania.
Dodici ragazzi del semiconvitto del Pdr ODA “F.lli A. e V. Pecorino Paternò” sono entrati a far parte della realtà di Musicainsieme a Librino, presieduta da Loredana Caltabiano. Una storia semplice e spontanea di inclusione e collaborazione, frutto dell’incontro tra realtà diverse ma accomunate dallo stesso impegno nel socialee dalla volontà di creare spazi e opportunità di espressione a quanti, troppo spesso, vengono tenuti ai margini.
Un progetto, nel caso degli assistiti ODA, dalla forte valenza terapeutica, che l’Ente riabilitativo, guidato dal Commissario straordinario, Adolfo Landi, ha abbracciato con entusiasmo lo scorso mese di ottobre.Accompagnati in questo percorso musicale e terapeutico dalle insegnanti di MusicaInsieme a Librino (Alessandra Toscano, Domina Postorino, Valentina Caiolo,Mariangela Cavallaro) e dalle danzaterapeuta e musicoterapeuta della Fondazione ODA, Antonella Carpita e Lina Sacco, i diversamente abili hanno imparato a eseguire il metodo Manos Blancas, muovendo le mani, avvolte nei guanti bianchi, al ritmo della musica. E ieri sera non hanno dato solo un saggio di bravura: hanno dimostrato, ancora una volta, che la diversità sta negli occhi di chi guarda.
II 3 gennaio si replica, con il concerto che si terrà alla Badia di Sant’Agata.