CATANIA – “The Future Makers” è sbarcato per la prima volta a Catania a caccia di “giovani” leader della futura classe dirigente italiana. Promosso da Boston Consulting Group, il progetto è stato presentato stamattina nell’aula magna del Palazzo centrale dell’Università da Cecilia Baudino e Armyne Needham della società di consulenza internazionale e dal delegato del rettore al Trasferimento tecnologico Rosario Faraci.
«Il progetto si propone di individuare cento giovani talenti italiani, laureati dei corsi di laurea magistrale tra i 23 e i 26 anni, e di accompagnarli in un percorso formativo e di sviluppo finalizzato a farli diventare i leader di domani – ha spiegato Cecilia Baudino, Talent Attraction & Employer Branding Manager della Boston Consulting Group -. Dopo aver illustrato il progetto nel corso delle 18 tappe negli atenei italiani, l’ultima proprio a Catania, la Bcg selezionerà i cento talenti che dal 20 al 24 maggio prossimi saranno impegnati a Milano per la fase formativa in cui ascolteranno amministratori delegati di grandi aziende e dirigenti delle istituzioni su temi dello sviluppo del digitale e dei big data, e anche delle evoluzioni dei grandi capitali industriali e finanziari fino ai temi di social impact e di sostenibilità all’interno delle agende dei principali decisori».
«I selezionati lavoreranno in sottogruppi e impareranno la metodologia di Bcg, li accompagneremo per un anno affiancandoli con dei tutor e dando comunque opportunità di lavoro e di sviluppo» ha concluso Baudino.
Soddisfazione è stata espressa dal delegato del rettore al Trasferimento tecnologico Rosario Faraci che ha sottolineato «l’importante opportunità che l’Università di Catania sta offrendo ai laureati dei corsi di laurea magistrale per farsi conoscere ad una azienda internazionale e, nel caso in cui si venisse selezionati per il “talent” della Bcg, per il percorso di eccellenza sul piano professionale e umano». «Si tratta di un’occasione di crescita, approfondimento e confronto importante per i nostri studenti in linea con le attività che l’Università di Catania sta portando avanti come startup, trasferimento tecnologico e rapporti con le grandi imprese» ha aggiunto il prof. Faraci.