Unimpresa Balneari: occorre programmare adesso in vista della stagione. Politino: “dobbiamo sederci attorno ad un tavolo con amministratori e operatori”

lungomare catania ognina
- Pubblicità -

CATANIA – «Il turismo balneare dovrebbe essere un punto fermo per un territorio altamente turistico come il nostro». É la voce unanime dei gestori dei lidi balneari dislocati tra Catania ed Acicastello aderenti ad Assoesercenti Unimpresa che si sono riuniti assieme al direttore etneo e vice presidente nazionale di Assoesercenti Unimpresa Salvo Politino e al componente di giunta Giovanni La Magna, per discutere sulle principali problematiche che attanagliano il settore. Nel corso della riunione si è costituita Unimpresa Balneari, ramo dell’associazione composto dai titolari degli stabilimenti marittimi: Vincenzo Laudani de “La Giunca” di Acicastello, Emanuele e Giuliano D’Arrigo dei lidi “Gambero” e “Lungomare”, Giuseppe Molino del “Lido Molido” e Michele Santoro de “La Battigia” di Catania, cui stanno aderendo altri gestori di stabilimenti presenti sulla scogliera e alla Plaia.

«Che fine ha fatto il PUDM (Piano di Utilizzo Demanio Marittimo)?», si chiedono gli operatori i quali, consapevoli del momento difficile che sta vivendo la città di Catania, con la dichiarazione di dissesto, hanno analizzato alcuni elementi che potrebbero portare alla nascita di un sistema-impresa volto a riqualificare le loro attività ma anche il territorio stesso.

- Pubblicità -

A cominciare, ad esempio, da una costante pulizia del lungomare di Catania, dove spesso campeggiano rifiuti tra un’aiuola e l’altra e tra gli scogli, inoltre mancano contenitori e la presenza sistematica di operatori ecologici. Altro problema, non meno importante, riguarda lo smaltimento delle acque reflue, tanto che frequentemente i titolari degli stabilimenti devono contattare privatamente gli operatori con costi esosi.

Nel corso dell’incontro sono emerse anche proposte, ad esempio in Piazza del Tricolore vige un divieto perché zona pericolosa e a rischio crolli: gli operatori manifestano la volontà di avviare un piano di recupero se l’amministrazione potesse dare in concessione il sito, molto fruito dalle famiglie e dagli sportivi e anche perché la scogliera tutta é uno dei simboli più suggestivi del catanese, con la sua passeggiata sul mare e le rocce di pietra lavica. Qui inoltre si potrebbero organizzare itinerari turistici con mini bus elettrici nell’ambito di un accordo con gli altri operatori titolari di B&b, hotel e commercianti e si dovrebbe pensare ad un piano di recupero per la via Alcide De Gasperi con aree da adibire a parcheggi. Per i balneari sarebbe opportuno allestire anche info point turistici, da individuare presso qualche stabilimento marittimo, organizzare “traghettate” per i turisti a bordo di barche, con il collocamento di piccoli pontili per far sì che le imbarcazioni possano entrare nei lidi.

«Le idee sono tante e la voglia di creare una rete imprenditoriale è concreta – commenta Salvo Politino -. Ma dobbiamo sederci adesso per discutere e programmare, sia con il Comune che con la Regione. Il settore balneare sta vivendo un momento di stasi, per questo noi, tutti insieme, dobbiamo risollevarne le sorti. Ad esempio, mi chiedo, che fine ha fatto la “tassa di soggiorno” da reinvestire ai fini turistici? Che si destinino quelle cifre, visto che si stanno intensificando i controlli, al fine di realizzare opere turistiche. Occorre creare un indotto e se l’amministrazione non ha risorse, può delegare dando in concessione per 30/50 anni opere pubbliche ai privati o a gruppi di imprenditori».

- Pubblicità -