MESSINA – Confcooperative Sicilia scrive una lettera al sindaco di Messina Cateno De Luca per commentare la delibera di Giunta n. 593 del 13 novembre 2018, relativa alla gestione dei servizi sociali nella città dello Stretto. Una lettera che segnala diverse criticità e si conclude con una richiesta urgente d’incontro con il primo cittadino messinese.
“Egregio Signor Sindaco – si legge nella missiva – dopo aver acquisito la delibera di cui all’oggetto, disponibile sul sito istituzionale del Comune di Messina, desideriamo segnalarle che la soluzione proposta per la gestione dei servizi sociali, presenta – a nostro avviso – criticità importanti, che contribuirebbero ad accelerare l’iter del dissesto finanziario dell’Ente. Infatti, la costituzione di una nuova azienda speciale, che dovrebbe “assorbire” un intero bacino di lavoratori, finora assunti da diversi enti del Terzo Settore, oltrechè essere una strada palesemente anacronistica, che contraddice la legge (l’articolo 9, comma 6, del D.L. 95/2012) e le successive deliberazioni dei magistrati contabili, determina condizioni stataliste di servizi alla persona che invece avrebbero bisogno di maggiore prossimità ed attenzione al soggetto debole. Ogni lavoratore, in quanto assunto da un’azienda speciale di proprietà del comune, diventerebbe nei fatti un dipendente pubblico”.
“Inoltre – prosegue la lettera – nei calcoli riportati nella delibera n. 593, per il combinato disposto dell’applicazione del CCNL ANPASS, nettamente più costoso di quello degli addetti della cooperazione sociale, e dell’erronea imputazione del mero costo orario del lavoro invece che del costo orario aziendale, oltrechè di una previsione del costo gestionale dell’azienda speciale che non avrebbe pari rispetto alla somma dei costi gestionali delle cooperative sociali che operano oggi a Messina, si arriva ad avere una sottostima del costo globale dell’operazione azienda speciale, pari ad oltre € 2.500.000,00 all’anno rispetto alla condizione attuale. Crediamo che ciò sia davvero insopportabile per una città già palesemente in affanno sotto l’aspetto economico-finanziario, come Messina”.
“Infine, spiace prendere atto del pregiudizio nei confronti dell’intera cooperazione – conclude la lettera di Confcooperative – che – così come appare dalle tante dichiarazioni da Lei effettuate pubblicamente – determina una precisa volontà di escluderla dall’erogazione dei servizi sociali in città. Pertanto, alla luce delle considerazioni precedenti e prima che la nostra Organizzazione proceda con tutte le azioni utili a tutela delle proprie associate, Le chiediamo un incontro finalizzato ad approfondire le questioni sollevate”.