Museo dello Sbarco, visitato dal Console Generale degli Stati Uniti a Napoli e dalla storica Victoria de Grazia

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CATANIA – Le porte del Museo storico dello sbarco in Sicilia – 1943 si sono aperte eccezionalmente di lunedì, di norma giorno di chiusura, per accogliere due ospiti di riguardo, che hanno visitato il museo per riaffermare i valori della libertà e della democrazia: il Console generale degli Stati Uniti, Mary Ellen Countryman, e la docente di Storia contemporanea Victoria de Grazia, della Columbia University di New York. Presenti per la Città Metropolitana Giuseppe Galizia, Capo di gabinetto, ed Ettore De Salvo, dirigente dell’Ufficio cultura.

La diplomatica statunitense – che nelle scorse settimane è stata a Paestum, in occasione delle celebrazioni dello sbarco delle truppe alleate il 9 settembre 1943 – venendo a Catania ha apprezzato il museo delle Ciminiere, di proprietà della Città Metropolitana di Catania. Soffermandosi davanti alle vetrine, il Console Generale ha espresso giudizi assai lusinghieri sul museo, che ha considerato stimolante e completo. Di analogo parere la professoressa de Grazia, che per motivi di studio è da poco reduce dalla visita del Museo di Hiroshima: l’illustre visitatrice ha messo a confronto i due musei, sottolineando le peculiarità e le caratteristiche di ciascuno, derivanti dal diverso contesto storico e geografico in cui nascono.
La professoressa De Grazia, di chiare origini italiane, ha espresso stimolanti considerazioni sui rapporti tra Italia e Usa intercorsi negli ultimi 75 anni, cioè dallo Sbarco delle truppe Alleate in Sicilia ad oggi.
La visita della delegazione statunitense si è conclusa nel padiglione che contiene le foto del reporter di guerra Phil Stern, scattate in Nord Africa e in Sicilia tra il 1942 e il 1943.
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