POZZALLO – Programmare e realizzare gli interventi che si rendono necessari per migliorare la rete viaria interna e quella diretta all’esterno verso la viabilità regionale e nazionale principale. Contrastare il dumping con una serie di normative che limitino l’invasione delle imprese estere che possono contare su un costo del lavoro molto più basso che in Italia rischia in tal modo di drogare il mercato. Sono solo due dei punti affrontati nel corso dell’assemblea territoriale Cna Fita sul tema “Trasporto merci conto terzi fra criticità e opportunità” tenutasi sabato scorso nella zona Asi Modica-Pozzallo presso l’officina Peluso e alla quale hanno partecipato i vertici nazionali dell’associazione di categoria.
C’erano, infatti, il presidente Patrizio Ricci e il responsabile Mauro Concezzi che hanno potuto illustrare agli addetti ai lavori, ma anche ai parlamentari dell’area iblea (sono intervenuti l’on. Innocenzo Leontini, membro della commissione Trasporti del Parlamento europeo; l’on. Paolo Ficara, componente della commissione Trasporti della Camera dei deputati; l’on. Stefania Campo, componente della commissione Trasporti dell’Assemblea regionale siciliana; l’on. Marialucia Lorefice e l’on. Maria Marzana, entrambe deputati nazionali), quali sono stati i passi in avanti compiuti nel confronto col Governo nazionale al fine di far emergere le richieste della categoria.
“Anche questa – ha sottolineato il presidente Ricci facendo riferimento alla provincia di Ragusa – è una zona ricca di operatori del settore. Stiamo cercando di mettere in campo un sistema che permetta agli autotrasportatori di agire in un contesto legale, cioè un modus operandi che generi consenso in base ai percorsi lavorativi svolti. Non è facile ma ci stiamo provando”. Il responsabile nazionale Concezzi ha spiegato che “la fase di ascolto del territorio diventa fondamentale per mettere in piedi una serie di proposte complessive che, invero, abbiamo già sottoposto all’attenzione del ministro di riferimento, vale a dire quello delle Infrastrutture Danilo Toninelli, che ci ha promesso di intervenire su varie questioni. Vedremo cosa riuscirà a mantenere. Ma intanto diciamo che già qualche prima risposta è cominciata ad arrivare”. Il portavoce regionale della Cna Fita, il ragusano Saro Tumino, ha posto l’accento sul fatto che “il mestiere dell’autotrasportatore è molto articolato e complesso e proprio per questo diventa cruciale concertare tutta una serie di azioni che consentano di risolvere problematiche prioritarie e ormai datate come quella, ad esempio, riguardante la viabilità particolarmente compromessa. Nel nostro caso, la Ragusa-Catania, ad esempio, fa registrare delle carenze che, in determinati periodi dell’anno o in seguito ad avverse condizioni atmosferiche, la rendono difficilmente praticabile, allungando i tempi di percorrenza e aumentando i costi in danno alle imprese del trasporto”.
Per Giovanni Brancati, coordinatore regionale Cna Fita, “la questione della sicurezza stradale diventa una di quelle fondamentali da affrontare. Nella percezione comune si chiede di togliere i camion dalla strada come se fossero la fonte primaria della mancanza di sicurezza quando invece, e lo testimoniano pure le statistiche, non è così. Nella provincia di Ragusa, ad esempio, su 20 morti dovuti ad incidenti stradali nel 2016, in solo due casi è stato coinvolto un camion, e non necessariamente con un ruolo attivo. Tra le altre questioni – continua Brancati – anche quella relativa ai tempi di guida e di riposo. E’ vero, si tratta di una normativa europea e sarà difficilissimo modificarla per adattarla alle esigenze del nostro territorio. Ma ciò non toglie che proveremo a fare tutto quello che è nelle nostre possibilità”.
Di grande interesse anche alcune osservazioni pervenute durante il dibattito da parte degli autotrasportatori. In particolare è giunta una forte sollecitazione all’associazione di categoria al fine di mettere in campo azioni incisive su due fronti: il ripristino della legalità nei confronti delle imprese di autotrasporto di qualche provincia vicina che “stranamente” riescono a praticare prezzi troppo bassi rispetto a costi difficilmente comprimibili; l’attenzione verso problematiche di normalissima amministrazione, come ad esempio le revisioni degli automezzi, che però causano spesso problemi di una certa gravità alle imprese di autotrasporto. Su questi punti i rappresentanti nazionali e regionali della Cna Fita hanno assunto l’impegno a moltiplicare i propri sforzi nelle sedi competenti al fine di trovare soluzioni efficaci.