CATANIA – Si è svolta ieri presso i locali di CittàInsieme la presentazione del libro “Le verità nascoste. Da Aldo Moro a Piersanti Mattarella e Pio La Torre”, edito da La Zisa. Un’opera corale su alcuni degli episodi più oscuri della vita pubblica italiana, mai del tutto chiariti e tutt’oggi oggetto di interpretazioni e ricostruzioni diverse. A fornire una lettura nuova, tramite questa pubblicazione, un gruppo di studiosi, avvocati e giornalisti i cui contributi cercano di “tirare fuori dall’oblio le verità nascoste ancora da rendere chiare e dichiarate, su tanti, troppi assassinii e stragi”.
Ad introdurre la presentazione l’animatore di CittàInsieme, padre Salvatore Resca, e Giovanni Messina, ricercatore CeRSDeT. A seguire gli interventi di Marisa Acagnino, magistrato presso il Tribunale di Catania, Adriana Laudani avvocato, presidente dell’Associazione Memoria e Futuro, e Luciano Mirone, giornalista, direttore de “L’informazione”. Presente anche Ernesto De Cristofaro, ricercatore al Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Catania e curatore dell’opera. A condurre il segretario di CittàInsieme Mirko Viola.
“Questo libro verte su due casi in particolare – dice De Cristofaro ai microfoni di Hashtag Sicilia – quello dell’omicidio di Piersanti Mattarella e quello di Pio La Torre. Storie apparentemente remote – entrambi i casi avvennero nei primi anni Ottanta – ma che hanno degli strascichi che arrivano fino all’altro ieri. Se pensiamo che le ultime indagini di Giovanni Falcone riguardavano questi omicidi, i famosi ‘delitti politico-mafiosiì, e se pensiamo che su queste indagini vi è stato un contrasto fortissimo negli stessi uffici giudiziari palermitani, prima tra Falcone e Meli, poi tra Falcone e Giammanco, ci rendiamo conto di come questi delitti abbiano ancora delle cose da dirci, e quanto sia importante chiarirlo”.
“Il nostro è un libro a più voci – prosegue il ricercatore – che trae i suoi spunti da un convegno al quale hanno preso parete storici come Nicola Tranfaglia, giornalisti icone Andrea Purgatori e Giuseppe Lo Bianco, magistrati come Nino Di Matteo che firma l’ultimo capitolo del libro. E’ un volume polifonico fatto da diverse prospettive, che sono quelle dei diversi autori. Oggi è vitale riuscire a recuperare un rapporto con la memoria – conclude De Cristofaro – ciascuno deve fare la sua parte per ricostruire i pezzi mancanti, perché un Paese senza memoria è un Paese senza democrazia”.