Si è svolta ieri in piazza Federico di Svevia, presso i locali di Gammazita, la presentazione del libro di Salvatore Spampinato “Il gatto di Chagall”, edizioni Sui Generis. Un romanzo che a partire dalle suggestioni offerte da un quadro del grande pittore bielorusso, “Parigi alla finestra”, intreccia la storia di Gatto e della sua disperata ricerca di un senso. Un’opera prima intensa e raffinata, che ieri ha raccolto un grosso pubblico alla “Piazza dei libri”.
“C’è una frase in particolare a cui sono molto affezionato e che può racchiudere l’idea del romanzo – dice Spampinato ai microfoni di Hashtag Sicilia – ‘ognuno è in fieri la propria opera d’arte’. E’ un romanzo che gioca molto con l’immaginario dell’arte, dei quadri, del resto si ispira ad una tela di Chagall. C’è un continuo gioco tra arte vita, tra finzione e realtà, che alla fine esorta il lettore, tra riferimenti, visioni e viaggi, a trovare il senso del romanzo e a riportarlo sulla realtà”.
Perché Chagall, tra tanti artisti? “Perché è un pittore che mette insieme una tecnica incredibile, una sperimentazione vicina alla avanguardie, con una dimensione naif che ha a che fare con l’immaginario semplice dell’infanzia. Mi piaceva questo doppio livello del personaggio, della semplicità e della sperimentazione, anche nella semplicità ci può essere qualcosa di fortemente rivoluzionario e non solo”. Progetti futuri dopo un esordio così fortunato? “Viviamo il presente per costruire il futuro – dice l’autore – i progetti verranno pian piano”.