CATANIA – Dormiva tranquillamente nella sua casa il commissario Nuccio Garozzo quando all’improvviso due malviventi hanno fatto irruzione: il poliziotto, sentendo rumore nel proprio appartamento, si è alzato di scatto ed è andato incontro ai malviventi i quali lo hanno colpito al volto e nel corpo con una lametta. Le ferite riportate dal commissario, accompagnato all’ospedale Vittorio Emanuele di Catania, sono state curate con 80 punti di sutura e giudicate guaribili in 20 giorni. Illese, per fortuna, la moglie e la figlia che però, ovviamente, sono in stato di choc. Tutto è successo nella notte tra mercoledì e giovedì. Dei due ladri, uno – un 18enne gambiano – è stato arrestato: il ragazzo, per tentare la fuga, si era lanciato dal balcone del terzo piano: cadendo ha riportato ferite multiple e dunque è stato anch’egli condotto in ospedale.
Il giovane ladro è già noto alle forze dell’ordine: ha dei precedenti di polizia per violenza, minacce e spaccio ed era tornato a rubare. Il gambiano rimasto ferito, Mohamed Djibril, è piantonato dalla polizia in ospedale dove si trova in stato di arresto per rapina aggravata in concorso. Ora è anche caccia al suo complice che è riuscito a darsi alla fuga.
Il ladro 18enne ricoverato in ospedale è titolare di permesso di soggiorno per motivi umanitari rilasciato dal questore di Catania a ottobre 2017 su segnalazione della Commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale di Catania per motivi legati alla minore età e alla presenza di una grave patologia genetica. Nel 2017 era stato denunciato per minacce, violenza, percosse e lesioni personali ai danni di dipendenti della comunità per minorenni che lo ha ospitato e anche per spaccio di sostanze stupefacenti. L’11 luglio scorso è stato denunciato per furto alla comunità dove risiedeva.
Tanti gli attestati di stima e vicinanza al poliziotto ferito e la questione adesso viene affrontata anche dalla politica che stamattina: già stamattina un incontro on Questura tra il sindaco Salvo Pogliese, i sottosegretari all’Interno Stefano Candiani e Nicola Molteni e l’assessore comunale alla sicurezza Fabio Cantarella. Incontreranno il commissario ferito e il Questore per esprimere vicinanza e al contempo per affrontare la delicata situazione sicurezza.
Sul piede di guerra anche i sindacati di polizia: «La rapina in cui è stato gravemente ferito un nostro collega, commissario di Polizia in servizio a Catania ed a cui va tutta la nostra solidarietà e vicinanza, ci porta a dover ribadire l’importanza di una seria riflessione in merito alla certezza della pena – ha detto il portavoce dell’Associazione funzionari di polizia (Anfp) Girolamo Lacquaniti -. I precedenti a carico dell’uomo arrestato dopo che aveva cercato la fuga buttandosi dal balcone e rimanendo ferito – ha aggiunto Lacquaniti – confermano che la mancanza di un effettivo ed adeguato periodo di detenzione produce, in chi delinque, una inesorabile tendenza alla recidiva. Per questo riteniamo che serva urgentemente rivedere le norme che attualmente, di fatto, rendono molti reati privi di effetti concreti in termini di limitazione della libertà personale. Occorre un freno – ha concluso Girolamo Lacquaniti – ad un diffuso senso di impunità che dà forza a chi delinque e, conseguentemente, alimenta nei cittadini un senso di insicurezza e di frustrazione».
Anche la Uil Sicurezza ha espresso solidarietà al commissario di Polizia: «Riteniamo che sia necessaria una profonda revisione del sistema di prevenzione per questa città – scrivono il segretario Generale Provinciale aggiunto ed il segretario Generale provinciale Claudio Anzalone e Sandro Abbadessa, -seppur anche in via sperimentale, finalizzato a potenziare il controllo del territorio ed i servizi di prevenzione in generale. Sostanzialmente bisognerebbe rivedere la pianificazione e gestione dell’impiego del personale per il controllo del territorio, attraverso una capillare e coordinata presenza di tutte le forze dell’Ordine, rivedendo anche la dislocazione e l’utilità degli stessi commissariati di città. Inoltre – continuano – ribadiamo che risulta necessario rivedere il sistema del servizio di emergenza Nue in quanto nel modo in cui è concepito fa registrare ritardi nella concreta risposta alle richieste di intervento che giungono dal territorio». Il sindacato «auspica l’apertura di un tavolo di confronto, con i vertici dell’amministrazione della Pubblica Sicurezza, allargato anche all’Amministrazione locale, al fine di trovare soluzioni utili alla risoluzione delle criticità segnalate».
Anche la Cgil e la Uil, attraverso le segreterie provinciali, non fanno mancare il loro sostegno: “Ancora una volta – dice la Cgil – bisogna fare i conti con l’emergenza sicurezza nella nostra città. È necessario che si lavori in sinergia affinché vengano programmate e avviate tutte le iniziative utili , più volte sollecitate anche dal sindacato”.
Dello stesso avviso anche la Uil etnea: “Chiediamo da tempo risposte concrete alle richieste più volte fatte dagli operatori della sicurezza e dell’ordine pubblico, così come dagli stessi vertici delle istituzioni locali. Al netto di polemiche e strumentalizzazioni, il Governo faccia subito sentire la propria presenza. Se non ora, quando?”