CATANIA – Utilizzare i beni sottratti alla mafia sempre di più e sempre meglio.
«Abbiamo approvato – dice il ministro Salvini – il potenziamento dell’Agenzia dei beni confiscati e sequestrati ed il decreto sicurezza che porterò in Consiglio dei ministri a settembre avrà una accelerazione come l’aggressione ai patrimoni dei mafiosi. Sono contento di quello che abbiamo fatto fino ad oggi: spero che riusciremo a fare ancora di più perché l’unico linguaggio che conoscono queste persone, in Sicilia come il Lombardia, è portargli via via tutto fino all’ultimo centesimo e questo continueremo a fare».
«Se c’erano aziende che lavoravano fuori mercato con criteri mafiosi – ha proseguito il ministro – e poi se tornano sul mercato con criteri di equità non sempre è facile, però vedremo di portare una concezione manageriale, concorrenziale e trasparente anche nella gestione di queste aziende, ma penso anche alle tante ville, negozi, terreni agricoli, auto, conti correnti che giacciono fermi da qualche parte e che io voglio restituire ai cittadini italiani».
Salvini a Catania ieri ha anche partecipato a una seduta straordinaria della giunta municipale: proprio al governo nazionale erano giunte da parte dell’amministrazione locale alcuna sollecitazione circa la possibilità di altare la città che è a rischio dissesto: e, infatti, a precisa domanda di una giornalista che gli ha chiesto se il governo nazionale aiuterà Catania, Salvini ha detto: «Sì, siamo qui per cercare di andare avanti e non tornare indietro. È chiaro che non entro nel merito delle responsabilità passate però non voglio che ci vadano di mezzo i cittadini per pessime gestioni politiche. Ne parlo con il governatore Musumeci. C’é da lavorare di più e meglio. Non sempre è questione di più soldi, perché i soldi a volte ci sono ma vengono spesi male. Non faccio il processo al passato. Sono ministro da due mesi. Mi interessa rispondere ai catanesi. Vedremo di essere concreti e veloci».
Durante poi la conferenza stampa al Municipio di Catania, con il Comune che rischia, secondo la Corte dei conti, il dissesto finanziario, il vicepremier e ministro dell’Interno ha sviluppato, ed ampiamente, il tema: «Ho ascoltato con sconcerto – ha detto Salvini – dell’eredità della precedente amministrazione di Catania e sarebbe bello che qualcuno prima o poi rispondesse della mala gestione, di come si spendevano i soldi… non puoi avere un buco di quasi un miliardo e mezzo. Il denaro pubblico è sacro e qualcuno dovrà risponderne penalmente e civilmente, oltre che politicamente».
Rispondendo al primo cittadino che chiedeva un intervento straordinario per la città, Salvini ha quindi affermato: «Conto di tornare con buone notizie nelle prossime settimane. Da parte del governo c’è la disponibilità – ha aggiunto – di venire incontro a Catania con l’impegno però di guardare avanti, facendo tesoro degli errori fatti. Già in passato il governo di cui facevo parte aveva erogato parecchi soldi per salvare Catania dal dissesto. Posso farmi carico di un secondo tentativo… qualcuno mi chiederà “ma come, ancora…”, ma sono sicuro che amministratori e cittadini dimostreranno che la fiducia era, ed è ben riposta».