CATANIA – «È grande la nostra preoccupazione in merito alla dichiarazione di dissesto del Comune di Catania da parte della Corte dei conti regionale. Al di là dell’enorme cifra indicata dai magistrati contabili, quasi un miliardo e 600 milioni, che di certo rappresenta un macigno non da poco per il futuro della città, ci allarmano in particolare i 200 milioni di crediti delle imprese che potrebbero essere saldati solo in minima parte, causando il tracollo di molte aziende e la conseguente scomparsa di posti di lavoro.
Inoltre, è da valutare anche come il dissesto possa comportare la perdita di nuove, importanti, opportunità di sviluppo, una contrazione nel reperimento di risorse, una complessiva diminuzione dell’attrattività di Catania per chiunque volesse investire.
Le ricadute colpiranno tutti, anche nel semplice status di cittadino, magari non tanto nelle aliquote fiscali, già da anni tarate al massimo, ma sicuramente nella qualità dei servizi. I disagi saranno molteplici, specie per i meno abbienti, già provati da anni di incessante crisi economica. Chiediamo dunque all’amministrazione Pogliese, certo assolutamente incolpevole della situazione e pur tuttavia chiamata a gestire una delle pagine più drammatiche nella storia di Catania, di studiare a fondo il ricorso da presentare, tentando un’ultima “carta”, doverosa da giocare nell’ottica del bene comune».
Lo hanno dichiarato Floriana Franceschini, presidente di Cna Catania, e Andrea Milazzo, segretario di Cna Catania.