CATANIA – Non è certo rosea la condizione economica del Comune di Catania: i debiti accertati sono quasi di 1,6 miliardi di euro. Per questo motivo la sezione Controllo della Corte dei Conti di Palermo, nell’adunanza del 4 maggio scorso, ha deliberato il dissesto finanziario del Comune di Catania. L’atto è stato notificato stamattina all’Ente. Lo ha reso noto il sindaco Salvo Pogliese incontrando i giornalisti in Municipio.
“Avevamo convocato questa conferenza stampa per rendere conto alla città di quale fosse la reale situazione debitoria del Comune, in attesa che arrivasse il pronunciamento della Corte dei Conti. Che è arrivato questa mattina. La delibera è stata adottata nel corso dell’adunanza dello scorso 4 maggio, ed è un pronunciamento inequivocabile: la Corte ha accertato la sussistenza delle condizioni per il dissesto finanziario del Comune”. Ha esordito con queste parole il sindaco di Catania, rappresentando alla città la situazione debitoria del Comune. Che ammonta a 1.580.078. 603, 99 euro al 15 giugno 2018, così come emerso dopo la ricognizione effettuata in queste settimane dall’assessore al Bilancio e vicesindaco Roberto Bonaccorsi. Il dettaglio degli importi relativi ad anticipazioni di cassa, debiti verso banche, mutui, fondo rotazione, passività per contenziosi di rischio medio e alto, debiti fuori bilancio, verso le partecipate e verso terzi, transazioni e ruoli esattoriali, si trova nelle schede allegate (così come il prospetto degli interessi maturati). Il dato complessivo fa riferimento ad un debito certificato di 1.247.294.159,53 euro, ai quali aggiungere 332.784.444,46 euro di interessi, arrivando all’importo totale sopra riportato.
Slide 1 Debiti Slide 2 Mutui Slide 3 Entrate 2017
A fronte dei numeri sul debito, il dato sulle entrate comunali registra un tasso di mancata riscossione molto significativo: prendendo a riferimento il 2017, con entrate accertate provenienti dalle imposte comunali nella misura di 278.260.150 euro, il riscosso ammonta a 210.914. 396. “ Se è vero che una parte dell’evasione riguarda coloro i quali non possono pagare – ha dichiarato il sindaco Pogliese – una parte rilevante riguarda coloro che fanno i furbi e non vogliono pagare, e la capacità stessa del Comune di incassare quanto accertato, che in passato è stata uguale a zero. Avevo promesso ai miei concittadini di parlare il linguaggio della verità e della trasparenza dell’azione amministrativa, per questo abbiamo inteso rappresentare alla città qual è l’esatta situazione debitoria. Il pronunciamento della Corte è arrivato, e adesso ci muoveremo immediatamente per prendere le decisioni del caso. Dobbiamo valutare ciò che è meglio per la città. Invito tutti al senso di responsabilità – ha proseguito il sindaco – non è il momento delle polemiche, non ne farò; anche se le modalità della deliberazione della Corte individuano abbastanza chiaramente quello che è accaduto negli anni scorsi. Avvieremo un confronto nel merito con le istituzioni e la politica regionale e nazionale: Catania è la decima città d’Italia noi ci assumiamo le nostre responsabilità ma abbiamo bisogno di essere supportati nel percorso di risanamento. Chiedo ai cittadini, soprattutto a quelli che le tasse non le vogliono pagare, di essere altrettanto responsabili”.
“Il pronunciamento della Corte ci impone di essere sinceri verso la città. Il nostro obiettivo è affrontare il problema e non rimpallare le responsabilità – ha detto l’assessore al bilancio, Roberto Bonaccorsi, nel corso della conferenza -, pertanto non vi sarà nessuna contrapposizione da parte nostra, nessun dito alzato a indicare qualcuno, anzi: ogni contributo di merito è ben accetto. Le cifre sono quelle esposte dal sindaco. Sono debiti che appartengono a tutti noi, dobbiamo capire quali sono le risorse necessarie per farcene carico, tra quelle che abbiamo o potremmo avere nella disponibilità del Comune e quelle che dovremmo trovare. E’ certo che se non riusciamo a riequilibrare il dato tra il carico imponibile accertato e il riscosso, qualunque azione di risanamento possiamo immaginare avrà il respiro corto”.
Proprio stamattina il primo cittadino aveva convocato la stampa per parlare della situazione finanziaria dell’ente ma l’atto giunto dalla Corte dei Conti ha stravolto la scaletta della stessa conferenza stampa. Che si è incentrata per lo più su quanto deciso dalla Corte. Che poi corrisponde ai dati in possesso dello stesso Comune: le entrate non coprono – e non potranno coprire – l’enorme buco delle casse. A ciò si unisce il fatto che alcuni tributi non vengono pagati dai contribuenti: “La tari, ha sottolineato il sindaco, viene pagata solo dal 50% dei cittadini”.
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