Inchiesta sulla passata gestione dell'ODA di Catania, quattro indagati

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CATANIA – Sono quattro gli indagati in un’inchiesta della Guardia di Finanza di Catania, coordinata dalla Procura della Repubblica etnea, relativa alla passata gestione dell’ODA (Opera Diocesana di Accoglienza). Stando a quanto riporta il quotidiano Live Sicilia Catania, ad essere indagati per peculato sarebbero l’Arcivescovo Monsignor Salvatore Gristina e l’ex Presidente dell’ODA Monsignor Alfio Russo. Mentre l’ex Amministratore Delegato Alberto Marsella e la dipendente Daniela Stefania Iacobacci sarebbero accusati di appropriazione indebita.

Al centro dell’inchiesta, coordinata dal Procuratore Carmelo Zuccaro e dall’Aggiunto Fabio Regolo, la situazione economico-finanziaria dell’Ente diocesano nelle gestioni precedenti a quella dell’avvocato Adolfo Landi, nominato commissario proprio da Gristina dopo l’allontanamento dell’ex Ad Marsella. L’indagine farà il suo corso, accertando eventuali responsabilità in capo ai singoli indagati. Mentre l’ODA, che da oltre cinquant’anni svolge un’azione meritoria sul territorio etneo occupandosi dell’assistenza ai disabili e agli svantaggiasi, continua serenamente le proprie attività in aiuto dei più deboli.

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Fondata il 5 marzo 1962 da monsignor Carmelo Scalia e da Padre Antonino Calanna, rispettivamente presidente e vicepresidente del consiglio di amministrazione della Pontificia Opera di Assistenza etnea, sin dagli anni Settanta l’ODA ha messo la disabilità al centro della propria opera promuovendo l’accoglienza dei soggetti più sfortunati contribuendo a rompere l’isolamento in cui versavano in una realtà come quella catanese e siciliana. Un’opera proseguita nei decenni successivi attraverso attività di cura, formazione e integrazione dei diversamente abili.

Oggi l’Opera Diocesana di Accoglienza è la maggiore realtà del territorio etneo per l’accoglienza dei disabili, presta le proprie cure a migliaia di pazienti e impiega oltre cinquecento tra medici, dipendenti e collaboratori. Il lavoro svolto nell’ultimo anno dall’avvocato Adolfo Landi ha avviato il risanamento dell’Ente, come testimonia la rinunzia da parte della Procura all’istanza fallimentare presentata, per la constatazione del nuovo corso.

C’è da augurarsi che l’indagine trapelata oggi faccia il suo corso, senza macchiare l’immagine di un Ente finalmente avviata verso un percorso virtuoso dopo anni difficili. Ente che delle condotte di singoli amministratori del passato sarebbe eventualmente parte lesa.

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