Festeggiamo pure con palloncini e champagne ma evitiamo di selezionare gli eletti per censo

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Premetto che sono sempre stato contro i vitalizi e i privilegi delle caste perché non ho mai sopportato la disparità di trattamento tra cittadini ed eletti.

Premetto anche che gli ex parlamentari che hanno percepito il vitalizio non hanno rubato niente: l’hanno ottenuto grazie a una decisione dell’Ufficio di Presidenza della Camera dei Deputati, assunta il 6 marzo del 1968.

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Si, proprio nell’anno in cui scoppiò in diversi paesi d’Europa e negli Stati Uniti d’America una rivolta giovanile per rivendicare maggiore libertà nella scuola e nella società e contestare i valori diffusi dalla società capitalistica: individualismo, potere ed esaltazione della tecnologia, corsa al consumismo e, mentre i lavoratori in Italia preparavano una stagione di grandi lotte, quello che fu definito con una espressione assolutamente appropriata “l’autunno caldo”.

Preciso, infine, che l’istituto dei vitalizi non esiste solo in Italia, è presente anche nell’ordinamento istituzionale di tanti paesi del mondo che contemplano il mandato elettivo, tra cui Australia, Belgio, Francia, Regno Unito, Spagna.

Ho fatto questa premessa per sgombrare il campo da ogni possibile equivoco e per inquadrare la questione attenendomi ai fatti.

E proprio perché voglio esaminare la questione stando ai fatti ricordo che l’istituto dei vitalizi in Italia è stato riformato tre volte.

La prima volta nel 1997 quando venne imposto il limite di età per potere incassare il vitalizio: 65 anni. La seconda volta quando fu ridotto l’importo e raddoppiato il periodo di mandato, per maturare il diritto all’assegno, portandolo a 4 anni, 6 mesi e 1 giorno. L’ultima volta nel 2012 quando il vitalizio venne sostituito con la “Pensione del Parlamentare ” e modificato il sistema di calcolo, passando dal retributivo al contributivo.

Grazie a questa modifica, facendo una simulazione si può dire senza temere di essere smentiti, che un parlamentare con un solo mandato percepirà tra 900,00 – 970,00 € netti al mese, meno della metà di prima.

Su che cosa interviene allora la delibera adottata in questi giorni dall’Ufficio di Presidenza della Camera dei Deputati e chi riguarda?

La decisione approvata grazie all’iniziativa dell’onorevole Roberto Fico, nuovo Presidente della Camera dei Deputati, interviene non abolendo ciò che dal 2012 non esiste più, ma ricalcolando gli assegni degli ex parlamentari, per intenderci di quei parlamentari che sono andati in pensione con il sistema vigente prima del 2012. Quindi sulla base di questa decisione, da adesso in avanti, il vitalizio di questi signori sarà calcolato non più con il sistema retributivo, bensì con quello contributivo, vale a dire sulla base dei contributi realmente versati.

La decisione riguarda 1240 ex parlamentari divenuti tali prima del 2012, gran parte dei quali subirà una sforbiciata del vitalizio che va dal 40 all’80 per cento dell’importo finora percepito, gli altri, una sparuta minoranza, o non sarà toccata dai tagli o vedrà incrementato il proprio assegno. Grazie a un emendamento alla delibera proposto dal rappresentante del PD è previsto un aumento fino a un massimo del 50 per cento per quegli ex parlamentari privi di altri redditi o affetti da malattie gravi.

Non so se con questo provvedimento a un’ingiustizia si risponda con un’ingiustizia come sostiene qualcuno, né so se sarà bocciato dalla Consulta come pensano o auspicano in tanti: quello che so è che se con questo provvedimento si mira a punire in modo indiscriminato la classe politica in quanto tale, allora non solo rischia di apparire ingiusto, ma anche pericoloso.

Ciò perché  un messaggio di questo tipo avrebbe come risultato quello di impedire l’avvicinamento alla politica delle persone meno abbienti e, di converso, favorire quegli eletti privi di scrupoli che pur di assicurarsi un futuro farebbero carte false.

Quindi vorrei dire sommessamente ai Dirigenti del M5S: ben vengono tutte le riforme che avvicinano gli eletti ai cittadini, gridate pure ‘Bye Bye vitalizi’; festeggiate pure la vostra vittoria con palloncini gialli e champagne, ma per favore evitiamo di tornare indietro nel tempo, quando gli eletti si selezionavano per censo e impediamo, nel contempo, agli avventurieri e ai corrotti di avvicinarsi alla politica.

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