SICILIA – È stata la notte delle sorprese. Lo spoglio dei ballottaggi di ieri sera consegna un quadro inedito della geografia politica siciliana. Ogni pronostico della vigilia esce ribaltato. E le direttrici per una possibile analisi del voto sono sopratutto due: come già al primo turno, il Movimento Cinque Stelle non convince, perdendo la maggiore piazzaforte siciliana, Ragusa, e consolandosi con la conquista di Acireale. Un po’ poco, per il maggiore partito siciliano e nazionale. L’altro dato, che colpisce vieppiù, è l’arretrata del centrodestra. Nei maggiori Comuni al voto la coalizione “vincitrice” delle Politiche – le virgolette sono obbligatorie – cede il passo a candidature civiche e all’outsider di turno.
Paradigmatico il caso di Messina, dove Cateno De Luca, deputato regionale eletto nelle file dell’UdC e passato poi al gruppo misto, conquista la città dello Stretto travolgendo con oltre il 65% dei suffragi il candidato del centrodestra Dino Bramanti. L’istrionico deputato – due volte sindaco, di Fiumedinisi e Santa Teresa Riva, due volte arrestato, nel corso di vicende giudiziarie intricate che mai l’hanno visto condannato – ha festeggiato portando un mazzo di fiori alla Madonna e uno al Monumenti dei Caduti. Poi il comizio in piazza, a tarda notte. Ma già stamattina alle sette l’inarrestabile neo sindaco era in onda ad Uno Mattina, e poi a Palazzo Zanca per prendere possesso dei suoi appartamenti e convocare la prima giunta.
De Luca dovrà vedersela con un Consiglio Comunale che non lo vede rappresentato – nessuna sua lista aveva superato la soglia di sbarramento – ma intende proporre ai Consiglieri un contatto di governo, quasi sul modello dell’esecutivo giallo-verde. L’armata di centrodestra, che a Messina si presentava unita sulla candidatura del medico Bramanti, non è riuscita a fermare una candidatura avvertita come autenticamente civica malgrado le astrusità del personaggio.
Scendendo nel catanese, ad Acireale il Movimento Cinque Stelle vince con Stefano Alì, che batte il cugino Michele Di Re, candidato del centrodestra unito. Nel maggiore dei Comuni dell’hinterland catanese chiamati al voto l’ingegnere elettronico trionfa con oltre il 56%. Il Comune sceglie di cambiare passo dopo la vicenda giudiziaria che aveva coinvolto la precedente amministrazione di centrosinistra, con il sindaco Roberto Barbagallo arrestato per voto di scambio. Festa grande per il Movimento etneo, che dopo aver perso a Catania, due settimane fa, festeggia la conquista di un centro importante come Acireale. Ma i grillini devono fare i conti con la sconfitta a Ragusa, dove i cinque anni di amministrazione pentastellata di Federico Piccitto vengono decisamente bocciati.
Ad avere la meglio, ieri, è stato Giuseppe Cassì, candidato civico appoggiato da alcune liste di centrodestra, tra cui Fratelli d’Italia. Cassì prevale con il 53% sul candidato del Movimento Cinque Stelle Antonio Tringali, scelto dal meetup ragusano in seguito alla rottura con il sindaco in carica. Un pasticciaccio brutto, quello del Movimento nella cittadina iblea, dove la sconfitta pesa particolarmente sapendo di giudizio sui cinque anni di amministrazione precedente. A Siracusa va in onda un altro film. Il centrodestra viene battuto dal candidato civico Francesco Italia, pupillo del sindaco uscente Gianluca Garozzo. Italia ha ottenuto oltre il 53% dei voti, superando Ezechia Paolo Reale che pure poteva contare sul sostegno di tutto il centrodestra.
E i Comuni “minori”? Ad Adrano il centrosinistra si afferma con Angelo D’Agate, che travolge con oltre il 60% il candidato del centrodestra Aldo Di Primo. A Comiso vince al fotofinish Maria Rita Schembari, primo sindaco donna del Comune ragusano. Sostenuta da #DiventeràBellissima, la Schembari, supera di un soffio il 50% prevalendo sul rivale di centrosinistra Roberto Spataro. A Piazza Armerina, in provincia di Enna, è eletto sindaco il candidato del centrodestra Nino Cammarata, con con oltre il 54%. Dietro il rivale Mauro Di Carlo. A Partitico, nel palermitano, si impone il candidato del centrodestra Maurizio De Luca con oltre 65% sul rivale Pietro Rao.