CATANIA – La crescita c’è, ma i valori sono ancora molto lontani dai livelli pre-crisi. È il senso del rapporto sull’economia siciliana del 2017 realizzato dalla sede di Palermo della Banca d’Italia, presentato oggi pomeriggio presso l’aula magna del Dipartimento di Economia e Impresa dell’Università di Catania.
Ad introdurre la relazione la direttrice del Dipartimento, Michela Cavallaro: “Siamo molto contenti di ospitare questa iniziativa – ha detto Cavallaro ai microfoni di Hashtag Sicilia – è importante che il mondo accademico abbia l’opportunità di studiare il rapporto di Bankitalia. Sono contenta anche della presenza di tanti ragazzi, molti studiano Economia e dunque si occupano dei temi specificamente trattati nella relazione. Ma è un’opportunità importante anche per ricercatori e colleghi”.
Soddisfatto il direttore della Filiale di Catania della Banca d’Italia, Gennaro Gigante: “Abbiamo scelto di presentare questo rapporto in maniera dialettica – dice Gigante – grazie alla partecipazione dei rappresentanti della Camera di Commercio di Catania, di professori universitari e imprenditori. È molto importante per noi ascoltare voci diverse che ci aiutino a capire l’evoluzione economica siciliana”.
Ad entrare nel dettaglio del rapporto – prima della relazione tecnica di Giuseppe Ciaccio e Francesco David, della Divisione Analisi e ricerca economica territoriale – è il direttore della Sede di Palermo, Pietro Raffa: “Il 2017 per l’economia siciliana regista una fase di ripresa in tutti i settori, tranne che in quello edile – spiega il direttore. Il turismo e l’agroalimentare confermano un inizio di ripresa, ma anche il farmaceutico e il chimico fanno ben sperare. Si registra anche la crescita dei consumi delle famiglie, delle esportazioni e dell’occupazione. I lavoratori dipendenti aumentano ma con contratti a termine. Le imprese vedono un miglioramento della redditività e del finanziamento”.
“Le famiglie siciliane hanno un reddito lontano dalla media italiana – prosegue Raffa – constatiamo una quota elevata di famiglie a rischio in povertà ed esclusione sociale. Crescono anche le persone in cerca di lavoro, dato che influisce sul dato della disoccupazione al 21%, il doppio della media nazionale”.
Nota dolente quella del credito: “Quello alle imprese sostanzialmente ristagna – dice ancora il direttore della sede palermitana. Registriamo, invece, un aumento della qualità del credito, con una maggiore capacità da parte delle imprese di restituirlo. Sicuramente si tratta di dati congiunturali interessanti – conclude – che però non bastano a colmare la distanza dai valori nazionali. I principali indicatori restano lontani dai livelli pre-crisi”.
Ad intervenire anche il segretario generale CC.I.AA. Sud Est Sicilia Alfio Pagliaro: “Il report per la Sicilia usa parole di crescita e di sviluppo reale – dice Pagliaro – interessanti i dati dell’impresa catanese, che è cresciuta anche più della media regionale. Credo che ci siamo finalmente lasciati la crisi alle spalle”.