I Migranti nel 2018 consteranno all’Italia circa 5miliardi di euro mentre gli aiuti economici da parte dell’Unione Europea si fermano a 80 milioni di euro

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In questi giorni le plateali parole del neo Ministro degli Interni, Matteo Salvini, sui soccorsi alla nave Aquarius che ha trasportato oltre 600 esseri umani hanno aperto un ampio dibattito e tante riflessioni sul ruolo che il nostro paese svolge dal punto di vista dei soccorsi e dell’accoglienza dei migranti.

Dal punto di vista meramente politico, ciò che salta all’occhio è che ancora una volta ci sono paesi dell’Unione Europea che rimangono indifferenti alle richieste di soccorso. Il nostro paese, per ammissione della stessa Germania, è stato lasciato solo.

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Un nodo da sciolgiere se si pensa che l’UE non è mai intervenuta per fare ordine sulle questioni di merito e di metodo.

Secondo alcuni dati della Corte dei Conti un singolo migrante, nel 2016, è costato circa 35 euro al giorno e ogni domanda di asilo è costata in media oltre 200 euro, al netto delle spese legali per i provvedimenti di diniego impugnati tramite il gratuito patrocinio.

Nell’anno 2017, i migranti ospitati sono stati circa 183 mila (il 67,7% in meno rispetto al 2016) per una spesa totale di 4.363 miliardi.

 Per il 2018, considerando che ad aprile il numero degli accolti ha già raggiunto quota 174 mila unità, la stima è di circa 5 miliardi di euro.

Le spese  che i cittadini italiani devono sostenere appaiono quindi sproporzionate, sopratutto se si pensa che le restanti nazioni europee non favoriscono la ricollocazione dei migranti nei loro paesi e che l’Italia nel 2018 riceverà solo 80 milioni di euro come aiuti da parte dell’UE (nel 2017 sono stati 91 milioni di euro).

Una situazione che dovrebbe essere rivista, per questo motivo il Movimento 5 Stelle e la Lega hanno inserito nel loro Contratto di programma delle misure di revisione.

Le soluzioni immediate potrebbero consistere in concreti aiuti da parte dell’Unione Europea, economici e di equa distribuzione del numero dei migranti; oppure nel concertare condizioni e accordi con i paesi di origine per la riammissione dei mirgranti in quanto i costi di rimpatrio, in assenza di accordi, oltre ad apparire impopolari, ammonterebbero a circa 6mila euro a persona, oltre 3miliardi di euro all’anno.

 

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