"Troppa violenza, dobbiamo rieducare le persone e tutelare i professionisti". L'avvocato Torrisi ci anticipa alcuni punti del suo libro 'La Scelta'

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CATANIA – “Il tema della violenza con particolare riferimento a quella subita dal professionista nell’esercizio della professione, alla luce delle recenti notizie di cronaca riguardanti episodi di violenza nei confronti di medici di ASP ed Ospedali, deve far riflettere la cittadinanza e le Istituzioni sulla tutela da approntare in materia, per far si che ogni professionista possa esercitare le proprie funzioni e svolgere la propria attività con la massima serenità, al fine di offrire al cittadino una migliore e sempre più qualificata prestazione professionale. Un professionista intimorito da pressioni di varia natura, non può che fornire, infatti, risposte incerte e basate su posizioni inevitabilmente difensivistiche, a danno dei clienti ed a detrimento della qualità della prestazione complessivamente offerta”.

Ad affermarlo è l’avvocato Orazio Torrisi, consigliere dell’Ordine degli Avvocati di Catania e autore del libro “La Scelta – Da Grande Voglio Essere Avvocato”, i cui utili saranno destinati in borse di studio per la tutela dei professionisti vittime di violenza fisica, morale o virtuale, nell’esercizio della loro attività.

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Perché ha deciso di scrivere questo libro?

“L’obiettivo è quello di far crescere nell’opinione pubblica la consapevolezza e la cultura della prevenzione della violenza, non solo fisica ma anche verbale e comportamentale, a cui sono esposti i professionisti nell’esercizio delle loro attività. Ho posto l’attenzione, in particolar modo, sulla società degli ultimi anni, sempre più violenta ed esigente nei confronti del professionista di ogni categoria professionale, nessuna esclusa, dal quale pretende solo risultati concreti, senza pensare che il professionista compie un’attività di raccordo e interposizione con un sistema civile e amministrativo di cui non è assolutamente responsabile.”
C’è un episodio che ti ha colpito particolarmente?
“Sicuramente la mia passione per la Politica Forense che man mano è cresciuta e mi ha spinto ad entrare nelle istituzioni forensi, occupandomi prevalentemente di formazione; tema che mi sta particolarmente a cuore. Sempre più spesso il professionista non viene considerato come una persona che mette le proprie competenze temprate al fuoco dell’esperienza della vita lavorativa, a disposizione del cliente al fine di aiutarlo a risolvere le sue problematiche affinché possano essergli riconosciuti i diritti reclamati.
Oggi, è più comune considerare l’Avvocato, come qualunque altro professionista, come uno strumento per perseguire, a qualsiasi costo, l’obbiettivo che ci si prefigge, il tutto frutto di una società violenta, malata, aggressiva. Elementi che accomunano tutte le professioni nessuna esclusa: medici, magistrati, ingegneri. Tutti sono coinvolti in questo fenomeno.
Bisogna far crescere culturalmente il cittadino ad avere rispetto per il lavoro profuso dall’Avvocato, far crescere la consapevolezza che l’Avvocato è un professionista competente e tecnicamente preparato, che si aggiorna continuamente ed  è sottoposto a delle norme comportamentali e deontologiche che sanzionano comportamenti illeciti e preservano il cittadino da qualunque atteggiamento deontologicamente illecito, con sanzioni spesso gravi ed incisive sino a prevedere anche cancellazioni o radiazioni dall’albo professionale. Il cittadino deve riporre fiducia nell’operato dell’avvocato, in un’epoca altamente tecnologica in cui raccogliere informazioni sulle competenze professionali di un professionista è alquanto facile ed agevole, rassicurato che comportamenti illeciti potranno essere comunque sanzionati”.
Cosa potrebbero e dovrebbero fare le istituzioni per garantire la sicurezza dei professionisti e prevenire atti di violenza?
“Si deve intervenire anzitutto a livello culturale, formando le nuove generazioni, nelle scuole e nelle famiglie, al rispetto dei valori della persona umana e questo permetterebbe in un orizzonte di medio – lungo termine di aumentare la tutela dei professionisti. A breve termine, invece, sarebbe necessario che le istituzioni intervenissero con provvedimenti specifici, che possano prevenire e sanzionare in maniera più incisiva episodi di violenza sia fisica che verbale. In merito stiamo predisponendo un Disegno di Legge che offriremo alla riflessione delle categorie professionali e politiche”
Un libro che invita i giovani a credere nella professione che scelgono e per i quali si è pensato a delle borse di studio
“Mi piace definire questo libro come un inno alla toga, ma è anche un manuale di orientamento per i giovani nella scelta della professione. Considero la scelta di destinare gli utili della vendita ai giovani, studenti e laureati, che decideranno di intraprendere questa professione, oltre che alle famiglie che hanno subìto vicende simili a quelle capitate al protagonista del libro, come il mio personale contributo nei confronti dell’avvocatura, scaturito da una passione che ho avuto il privilegio di trasformare in un’esaltante professione”.

Il libro verrà presentato a Catania giorno 13 giugno alle ore 19 presso l’Hotel Mercure Excelsior di Piazza Giovanni Verga.

 

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