Caporalato: blitz con arresti e denunce ad Agrigento, Ragusa, Siracusa e Trapani

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SICILIA – Stretta sul caporalato e controlli in tutta Europa: un blitz degli agenti della squadra mobile, infatti, ha permesso di mettere in luce le condizioni disumane in cui erano costretti a vivere i lavoratori. I controlli, che si sono estesi anche in Sicilia, hanno evidenziato come in diverse città dell’isola i braccianti agricoli venivano fatti dormire in giacigli e baracche dove si rifugiavano questi lavoratori sfruttati nei campi e nelle serre in Sicilia. I lavoratori non solo erano sfruttati ma si cibavano di scatolette. In alcuni casi vivevano insieme a maiali e pecore in condizioni igienico sanitarie disumane.

Quattro le province siciliane coinvolte: Agrigento, Ragusa, Siracusa e Trapani.

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Gli agenti delle squadre mobili hanno arrestato ad Agrigento tre persone, altre sei denunciate a Ragusa, a Siracusa è stata sospesa l’attività di un’azienda, a Trapani sono stati denunciati  il titolare e il collaboratore esterno di un’azienda agricola. L’attività di controlli è stata organizzata dall’ufficio europeo di polizia-europol.

In provincia di Agrigento sono stati arrestati un italiano e due rumeni, ritenuti responsabili di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro a danno di 32 braccianti agricoli italiani, rumeni e pakistani, di cui due minorenni.

In provincia di Ragusa sono state controllate 96 persone, di cui sei sono state denunciate per favoreggiamento e sfruttamento di manodopera irregolare.

In provincia di Siracusa sono state controllate  60 persone e 3 aziende. Gli agenti hanno sospeso l’attività di un’azienda.

In provincia di Trapani sono stati indagati, in stato di libertà, il titolare e collaboratore esterno di un’azienda agricola per aver impiegato in nero e sfruttato cinque lavoratori in stato di bisogno.

Le ispezioni hanno riguardato aziende impegnate nel settore della grande distribuzione pubblicitaria, dei magazzini stoccaggio merci gestiti da imprenditori di etnia cinese, delle confezioni tessile-abbigliamento e del settore agricolo.

Nel corso dell’operazione è stata accertata l’inosservanza delle norme contributivo-previdenziali e di sicurezza sui luoghi di lavoro. In alcuni casi è stata verificata un’illecita attività di intermediazione tra la domanda e l’offerta, compiuta dai caporali.

In tutta Italia sono state complessivamente controllate in totale 615 persone e 82 aziende. Sono state elevate ammende per oltre 450 mila euro.

 

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