SICILIA – Stretta sul caporalato e controlli in tutta Europa: un blitz degli agenti della squadra mobile, infatti, ha permesso di mettere in luce le condizioni disumane in cui erano costretti a vivere i lavoratori. I controlli, che si sono estesi anche in Sicilia, hanno evidenziato come in diverse città dell’isola i braccianti agricoli venivano fatti dormire in giacigli e baracche dove si rifugiavano questi lavoratori sfruttati nei campi e nelle serre in Sicilia. I lavoratori non solo erano sfruttati ma si cibavano di scatolette. In alcuni casi vivevano insieme a maiali e pecore in condizioni igienico sanitarie disumane.
Quattro le province siciliane coinvolte: Agrigento, Ragusa, Siracusa e Trapani.
Gli agenti delle squadre mobili hanno arrestato ad Agrigento tre persone, altre sei denunciate a Ragusa, a Siracusa è stata sospesa l’attività di un’azienda, a Trapani sono stati denunciati il titolare e il collaboratore esterno di un’azienda agricola. L’attività di controlli è stata organizzata dall’ufficio europeo di polizia-europol.
Le ispezioni hanno riguardato aziende impegnate nel settore della grande distribuzione pubblicitaria, dei magazzini stoccaggio merci gestiti da imprenditori di etnia cinese, delle confezioni tessile-abbigliamento e del settore agricolo.
Nel corso dell’operazione è stata accertata l’inosservanza delle norme contributivo-previdenziali e di sicurezza sui luoghi di lavoro. In alcuni casi è stata verificata un’illecita attività di intermediazione tra la domanda e l’offerta, compiuta dai caporali.
In tutta Italia sono state complessivamente controllate in totale 615 persone e 82 aziende. Sono state elevate ammende per oltre 450 mila euro.