Il giallo dell’acqua inquinata, a Chiaramonte cittadini e operatori commerciali in grave difficoltà

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CHIARAMONTE GULFI (RG) – Una emergenza cominciata quaranta giorni fa. Ma rispetto a cui non è stato ancora possibile cavare un ragno dal buco. Con disagi che continuano. E che non fanno dormire sonni tranquilli oltre ai residenti anche agli operatori commerciali. I quali, non bastassero i timori sul fronte dell’ordine pubblico dopo che il paese era stato preso di mira, settimane fa, da alcuni malviventi resisi protagonisti degli ormai tristemente famosi furti con spaccata, stanno adesso facendo i conti con l’impossibilità di potere utilizzare l’acqua per espletare al meglio la propria attività. Danni ancora non meglio quantificabili, anche perché l’ordinanza che ha esteso il divieto di utilizzo a tutto il centro abitato, risale appena a sabato scorso. Ma che, nel caso in cui dovesse proseguire questa situazione, potrebbero ammontare a decine di migliaia di euro.

 

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Stiamo parlando dell’emergenza acqua inquinata a Chiaramonte Gulfi, ridente centro montano conosciuto, tra l’altro, per i suoi musei e per la prelibatezza dei propri prodotti (tra tutti la salsiccia che qui si magnifica). Il sindaco, Sebastiano Gurrieri, ha anche sollevato il sospetto che dietro possano esserci delle azioni dolose, tali da compromettere la qualità del prezioso liquido. Sarà vero? “Abbiamo trovato delle criticità in via Gulfi – racconta il primo cittadino – lì i lavori di rifacimento della rete fognaria sono stati conclusi lo scorso anno. Ma i tecnici hanno trovato tre perdite poi riparate. Siamo pronti a verificare perché tutto questo è accaduto e, soprattutto, se ci sono delle responsabilità precise”.

 

Nonostante sia trascorso già un lasso di tempo ragguardevole e nonostante siano state messe in campo i tecnici di una ditta specializzata che stanno eseguendo una serie di sondaggi per appurare come stanno le cose, il punto di contaminazione tra la rete idrica e quella fognaria non è stata individuata. E Gurrieri va oltre: “Quello del dolo è solo un sospetto – dichiara – ma non possiamo escluderlo. Mi sono alzato alle sei, nei giorni scorsi, e ho visto delle persone, che non abitano nel quartiere, che armeggiavano attorno alle autobotti. Ecco perché non possiamo escludere nulla. Stiamo vigilando”. Nel frattempo, è stato deciso di eliminare la presenza delle autobotti che stazionano in alcune zone proprio perché non si vuole rischiare.

 

Ad eseguire il monitoraggio della rete idrica e fognaria le ditte Pegaso di Ragusa e Tre E di Monza. Il guasto, però, stenta ad essere trovato. E, per questo motivo, si è deciso di adottare un’ordinanza che, in via precauzionale, eviti il consumo dell’acqua su quasi tutto il centro abitato del territorio comunale. Naturalmente si tratta di una circostanza che sta mettendo a dura prova le famiglie oltre che i commercianti, soprattutto quelli che, con l’utilizzo dell’acqua, hanno parecchio da fare. Nei giorni scorsi il caso è diventato pure politico. L’opposizione ha stigmatizzato l’atteggiamento dell’amministrazione comunale lamentando il fatto che l’emergenza era stata poco pubblicizzata. In particolare, il capogruppo della lista Mario Cutello sindaco, Mario Cutello, ha deciso di “occupare” l’aula consiliare (vi ha pure dormito dentro una notte) prima di non avere strappato dalla presidente del Consiglio comunale, Alessia Puglisi, la rassicurazione circa la convocazione straordinaria di una seduta aperta del Consiglio comunale, programma per giovedì 17.

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