Dai salumi ai prodotti ortofrutticoli, soprattutto quelli biologici. Passando per i prodotti dolciari senza, dimenticare, l’olio Dop Monti Iblei. Non è mancato quasi nulla all’arco dell’agroalimentare ibleo delle frecce da scoccare, in questi quattro giorni, al Cibus di Parma, il salone internazionale che, come accade ormai da anni, è riuscito a focalizzare l’attenzione di tutti gli esperti. Una vetrina di fondamentale importanza per la provincia di Ragusa che cerca di rilanciare le proprie ambizioni di sviluppo anche su questo fronte, non dimenticando di abbinarle alla crescita esponenziale del turismo, nonostante i servizi infrastrutturali non siano ancora all’altezza della situazione.
E così al Cibus di Parma le aziende dell’area iblea, assieme a quelle siciliane, hanno portato in dotazione una carica notevole di entusiasmo che non è passata inosservata. Tanto è vero che martedì scorso, il ministero delle Politiche agricole, memore delle positive esperienze consumate nelle settimane scorse al Sol&Agrifood di Verona, ha chiesto e ottenuto di organizzare un momento specifico riservato ai consorzi di tutela siciliani in cui è stato illustrato ai buyers, ai giornalisti specializzati e, più in generale, agli addetti ai lavori, le potenzialità di un settore che può contare su ampi margini di crescita.
“Al Cibus – sottolinea il presidente del consorzio Olio Dop Monti Iblei, Giuseppe Arezzo, che ha partecipato a questo momento di confronto – siamo stati presenti con una decina di aziende. Il nostro ente ha rappresentato tutte le realtà che etichettano, imbottigliano e certificano l’olio Dop Monti Iblei, al momento più di quaranta. E’ stata una ulteriore grande occasione per il nostro territorio che ci ha permesso di guardare avanti con la consapevolezza di procedere per intensificare ancora la presenza dei nostri produttori in mercati come quello giapponese, cinese e americano mentre in Europa continuiamo a consolidare specifiche quote di mercato. Dal Cibus, sulla base dei contatti avviati, potrà arrivare una ulteriore mano in termini promozionali destinata a proiettarci al futuro sapendo di potere puntare ancora e sempre più in alto. Il nostro prodotto, per le qualità organolettiche, può davvero sperare di ambire a conquistare ulteriori platee di consumatori confermandosi di nicchia per l’eccellenza che ha saputo ottenere attraverso il percorso che ha assicurato la denominazione di origine protetta”.