CATANIA – Passare da viale Mario Rapisardi rappresenta per molti cittadini un incubo: se, infatti, si decide di percorrere questa lunga arteria stradale si è consapevoli che molto tempo si passerà in macchina imprecando per le lunghe code causate – oltre che da un intenso flusso di traffico – dalle congestioni che si creano per le macchine messe in doppia (e a volte anche in terza) fila, per alcuni venditori ambulanti che invadono le corsie, per la mancanza totale di regole che di fatto rallenta la circolazione.
Una situazione che, nel viale Mario Rapisardi, non conosce tempo, non conosce stagione: da sempre è così e – se non si interviene – per sempre resterà così.
Che ci siano pochi parcheggi è noto a tutti: ma a ciò si aggiunge la mancanza di controlli che, oltre a regolamentare il traffico, potrebbero multare tutti coloro che – soprattutto in sella alle due ruote – sfrecciano incuranti delle regole stradali e degli incroci rimanendo vittime di incidenti a volte anche gravi. “E poi, soprattutto la sera e soprattutto nelle parti più buie, si è notato un aumento costante d scippi”, dicono i rappresentanti del comitato “Terranostra” che hanno evidenziato la necessità di attivare un progetto che, accanto ad una politica repressiva, veda sul viale pure un’azione propositiva fatta di opere e infrastrutture necessarie a limitare il traffico ed a combattere i comportamenti incivili e l’abusivismo commerciale.
Ciò che serve è, dunque, una serie di interventi che mirino a combattere anche fenomeni di microcriminalità e “che vedano l’istallazione sul viale Mario Rapisardi di un sistema di videsorveglianza”, dicono ancora dal comitato. “Telecamere disseminate lungo un’area compresa tra piazza Santa Maria di Gesù e piazza Eroi D’Ungheria. Una sorta di grande fratello per monitorare pure il fenomeno dell’abusivismo commerciale. Qui, infatti, c’è una sorta di mercato parallelo dove non esiste nessun tipo di regolamentazione. Gli ambulanti si appropriano dei parcheggi per montare le bancarelle e usano i marciapiedi come deposito per la loro merce. Oggi sul viale la situazione si fa sempre più critica e, in queste condizioni, la gente preferisce i centri commerciali con il risultato che i negozi rischiano la chiusura per mancanza di clienti”.