CATANIA – Il Consiglio comunale si rinnoverà per la diciassettesima volta da quando esiste la Repubblica italiana.
Per 19 volte è stata una città governata dalla DC e dal 1993 a oggi il Palazzo degli Elefanti è stato amministrato quattro volte dalla coalzione di centrodestra e quattro volte da quella di centrosinistra.
La città acquisì lo status di Comune nel 1818 e il primo sindaco di Catania fu eletto nel 1947, si chiamava Gregorio Guarnaccia del Partito Nazionale Monarchico.
Katane, Aitna, Catina, Catania ha cambiato diverse volte nome e foggia. Nella fattispecie, la metamorfosi politica è dipesa sopratutto dal movente e dallo spessore culturale degli uomini che l’hanno governata.
Oggi, forse per la troppa disoccupazione, la politica si è ridotta a una sorta di ufficio di collocamento. Nessuna chiamata per missione, la politica per molti è diventata una professione che non richiede alcuna preparazione. Molti giovani e meno giovani provano la lotteria dell’elezioni per aggiudicarsi un posto al sole. E’, infatti, un esercito quello formato dai candidati che si stanno presentanto alle prossime amministrative del 10 giugno, nonostante la riduzione delle poltrone, che da 45 scendono a 36.
Con i dovuti distinguo, la maggior parte dei nuovi candidati sembra che non abbia alcuna esperienza. Molti sono alla ricerca di prima occupazione e altri provengono da professioni non attinenti con l’attività richiesta.
Catania è in grandissima difficoltà e solo per questo meriterebbe di essere amministrata da competenti che conoscono almeno le materie che dovrebbero andare a trattare come la storia, l’economia, il lavoro, il diritto, etc.
La nostra città meriterebbe anche maggiore coraggio e coerenza: invece molti candidati continuano a cambiar bandiera a seconda della direzione del vento, a discapito dei programmi (per chi ne ha stilato uno!).
Anche i consiglieri comunali anziani seguono le loro mode, di solito, dopo qualche mandato tentano di migliore la loro posizione spostando le loro ambizioni verso Palermo e Roma.
I candidati sindaci hanno spesso la responsabilità di selezionare gli aspiranti consiglieri non per competenza ma per numero di voti che riescono a confluire. Tuttociò a discapito della qualità e dei cittadini.
Catania è sempre stata una città dal potenziale espolisivo ma se la politica non cambierà questo passo rischierà di farla implodere definitivamente. Il countdown è già iniziato e i primi effetti sono sotto gli occhi di tutti.
Picciotti all’erta la campana sona ca li turchi su junti a la marina!