CATANIA – “Quando si varca l’arco di ingresso al tempio dei sogni, lì, proprio lì, c’è il mare”.
Lo scriveva Luis Sepùlveda. E lo potrebbe riscrivere ogni giorno Muni Sigona che nel tempio dei sogni ha fatto l’ingresso tante volte portando dietro un bagaglio di progetti che man mano prendono forma. Come La Casa di Toti. E come la barca etica Blue Cafè, barca ottenuta dalla Procura di Lecce perché sequestrata a scafisti che avevano usato questa barca a vela per trasportare migranti. Dallo scorso giovedì la barca trasporta sogni che varcano qualsiasi ingresso e cavalcano le onde.
La barca, presa a Otranto, non si presenta certo in ottime condizioni: ma a bordo ha amore, passione e determinazione. E così Muni, insieme al marito Michele, al figlio Felice e agli amici della Lega Navale di Catania, è riuscita a fare questa traversata per arrivare ieri pomeriggio, alle 18.30, al porto etneo.
Ad attenderla tanti amici, parenti, Toti – che era rimasto a Catania per seguire un nuovo periodo di stage presso le aziende che sostengono la costruzione dell’albergo etico a Modica: dei palloncini blu – colore dell’autismo – si sono liberati nell’aria; con loro è volata la paura che qualcosa non vada per lasciare spazio a questo nuovo progetto che permetterà a tantissimi ragazzi speciali di prendere parte a progetti che riguardano proprio l’integrazione e il mare.
Un nuova tassello di un sogno più grande: che ha già incontrato nel suo cammino Jovanotti, gli amici di Sporcatevi le mani – chiunque può sporcarsi le mani per aiutare questi ragazzi e permettere i tirocini -, le professioniste dello studio Parentage. E che adesso è pronto a incontrare nuovi volti e nuove storie da inserire nel cammino della meravigliosa famiglia de La Casa di Toti.
fotoservizio Vincenzo Musumeci