“Voti in cambio di soldi e altre utilità”: arrestato a Siracusa il deputato regionale Gennuso

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SIRACUSA – “Un lavoro complesso dal risultato importante”. Lo ha detto il comandante della compagnia dei carabinieri di Siracusa descrivendo le investigazioni che nella tarda serata di ieri hanno portato all’arresto del deputato regionale Giuseppe Gennuso, 64 anni. Il reato contestato è scambio elettorale politico-mafioso.

In carcere, insieme all’onorevole, anche Massimo Rubino, 48 anni, che fungeva da intermediario tra il deputato e Francesco Giamblanco, esponente del clan Crapula attivo nel territorio di Avola e genero del capo clan Michele Crapula. Giamblanco avrebbe promesso di procurare voti in cambio di soldi e di altre utilità.

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Le indagini hanno riguardato un periodo compreso tra l’ottobre e il dicembre 2017. Stamane, nel corso della conferenza stampa, è stato evidenziato come i tre arrestati fossero molto scaltri e le indagini non siano state  affatto semplici: “La mafia cerca di entrare in tutti gli ambiti lavorativi e anche nelle istituzioni. Ma dal territorio arrivavano segnali che non erano assolutamente da sottovalutare”, ha aggiunto il comandante provinciale dei Carabinieri.

Per le indagini si sono analizzati anche i profili Facebook degli arrestati: si è soprattutto notato il rapporto che univa i tre. Secondo le ricostruzioni, il clan avrebbe messo a disposizione ad Avola circa 10.000 euro permettendo di comprare circa 400 voti, oltre a promesse varie. Come comunicato dagli inquirenti, c’è anche un quarto indagato.

Gennuso, della lista di centrodestra Popolari ed Autonomisti, è stato arrestato ieri sera dai Carabinieri in esecuzione del provvedimento emesso dal gip del tribunale di Catania su richiesta della Direzione distrettuale antimafia del capoluogo etneo. Giuseppe (detto Pippo) Gennuso, imprenditore, deputato regionale al suo quarto mandato, alle ultime elezioni aveva ottenuto nel collegio di Siracusa 6567 preferenze. E’ l’ennesimo deputato dell’Ars finito sotto inchiesta da parte di una delle Procure siciliane con l’accusa di reati elettorali. Nei giorni scorsi la Dda di Catania aveva chiesto l’archiviazione nei confronti di quattro indagati in un’altra inchiesta per tentata estorsione in cui Gennuso figurava come parte lesa.

Tre giorni fa, inoltre, era emerso che la moglie di Giuseppe Gennuso, Pinuccia Guccione, 60 anni di Rosolini, deceduta lo scorso 13 dicembre all’ospedale Papardo di Messina, sarebbe stata vittima di un caso di malasanità. E’ quanto sostengono gli ispettori dell’assessorato regionale alla Salute nella relazione inviata al commissario dell’Asp di Siracusa, Salvatore Brugaletta, e all’assessore regionale Ruggero Razza. Lo scrive l’agenzia Ansa.

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