Settantadue ore di sit in. Per prendere le distanze dal continuo arrivo di merce straniera. E per annunciare eclatanti proteste che saranno messe in atto a partire dai prossimi giorni, non ultima quella che prevede un presidio allo Stretto di Messina per impedire lo sbarco sulle coste regionali di tir con prodotti ortofrutticoli provenienti da Paesi esteri. Il comitato Anticrisi Agricoltura Sicilia, che a Vittoria ha fatto accendere i riflettori su di sé inscenando una protesta dinanzi alla sede della Lidl, una catena tedesca della grande distribuzione, alla fine, però, ha dovuto arrendersi. Almeno per il momento. Dopo che lunedì era stato deciso di avviare il sit in sullo spiazzale della struttura che sorge lungo lo stradale per Gela, lo stesso, adesso, è stato sospeso.
“Siamo amareggiati – sottolinea Angelo Giacchi, tra i promotori del Comitato – in quanto la Lidl non ha accettato la nostra richiesta di incontro e questo evidenzia lo scarso interesse da parte della Lidl per le problematiche economiche della nostra agricoltura. Nel contempo però abbiamo registrato la grande solidarietà da parte dei concittadini che hanno condiviso ed approvato le nostre motivazioni del sit in. Adesso attendiamo l’incontro a Palermo presso la Presidenza della Regione Siciliana che si terrà domani, venerdì 13, alle 15, per avanzare le nostre proposte nel tavolo di crisi regionale, presieduto dal presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci”. Le dinamiche di interlocuzione con il governo siciliano, in attesa che si insedi quello nazionale, hanno subito un’accelerazione notevole dopo il tragico episodio di sabato pomeriggio quando, a togliersi la vita, era stato, proprio nelle campagne del Vittoriese, un giovane agricoltore di trent’anni, che lascia la moglie e una figlia in tenera età, sommerso dai debiti.
Sulla vicenda era intervenuto anche il presidente della Regione, Nello Musumeci: “Il governo regionale ha risposto subito al grido di allarme dei produttori e sta adoperandosi in tutte le direzioni. Venerdì a Palermo insedierò il tavolo anticrisi. I produttori debbono sapere che non li lasceremo soli. Questa battaglia si vince o si perde assieme”. Nel Ragusano, e in particolare a Vittoria, la crisi dell’agricoltura è sempre più forte. Sono numerose le aziende indebitate e gli immobili all’asta a causa di prezzi sempre più bassi nell’ortofrutta. “Non si abbassi l’attenzione, qui la pressione è fortissima – spiega ancora Giacchi – e, soprattutto, non è possibile che si continui a morire in questo modo perché si ha l’impressione di non farcela. Dobbiamo finalmente fare in modo che chi ci governa assuma decisioni forti. La concorrenza dei prodotti provenienti dall’estero ci ha dato un colpo mortale”.