CATANIA – Nuovo decesso a causa del morbillo a Catania: stamattina presso il reparto di Rianimazione dell’Ospedale Garibaldi-Centro è deceduto il piccolo L. A. dell’età di 10 mesi.
Il bimbo, già sofferente per un difetto cardiaco, era stato ricoverato dal 3 al 16 marzo presso la Pediatria del presidio di Nesima per una broncopolmonite e bronchiolite in presenza di un virus respiratorio sinciziale. Da qui era stato dimesso perché in miglioramento ed era stato programmato un controllo a distanza di 10 giorni.
Successivamente, il piccolo paziente era stato ricoverato, in data 27 marzo, presso il reparto di Pediatria dell’ospedale di Acireale, avendo contratto il Morbillo. Nel pomeriggio di Mercoledì 4 Aprile le condizioni respiratorie e cardiocircolatorie si erano aggravate tanto da richiedere la necessità di un trasferimento presso la Rianimazione del Garibaldi-Centro.
“Il tragico evento occorso al piccolo paziente, che non era nell’età da poter essere vaccinato e quindi ha contratto l’infezione da chi vaccinato non era, deve essere di monito affinché tutti capiscano che vaccinandosi, si protegge non solo se stessi ma tutta la comunità”, ha dichiarato il primario della Rianimazione dell’Ospedale Garibaldi Sergio Pintaudi.
Nel giro di 10 giorni è il secondo decesso che si registra a Catania per pazienti ricoverati presso il Garibaldi: lo scorso 28 marzo a perdere la vita, a causa sempre di un aggravarsi delle condizioni di salute su un soggetto che aveva contratto il morbillo, è stata una ragazza di 25 anni per la cui morte la famiglia ha presentato una denuncia.
Il responsabile del servizio di epidemiologia dell’Asp evidenzia che le vaccinazioni in Sicilia e a Catania sono state buone ma purtroppo a non essere vaccinati per lo più sono i giovani che hanno più di 17 anni: la campagna massiccia di vaccinazione, infatti, è partita tra la fine del 1999 e il 2000. Tra i nati dal 2001 al 2016 si è raggiunta una copertura vaccinale del 91,5 per cento e nel corso del 2017,grazie all’applicazione della legge Lorenzin sull’obbligo vaccinale e sull’attenzione dedicata dal sistema sanitario nazionale e regionale al tema vaccinazioni, ha registrato un ulteriore incremento.
In Sicilia, spiega sempre il dottor Cuccia, dovremmo essere nella fase finale del picco del morbillo: nella nostra regione l’epidemia, infatti, si è diffusa a partire dal maggio del 2017 mentre nel resto d’Italia è cominciata a gennaio dello stesso anno.
Alla luce però dei due casi verificatisi nel giro di pochi giorni, l’assessore alla salute Ruggero Razza ha deciso di convocare un tavolo tecnico: Razza ha precisato che nel capoluogo etneo da alcune settimane è attivo un protocollo di emergenza che coinvolge le aziende del sistema sanitario regionale e che vede impegnata come capofila l’Arnas Garibaldi.
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