L’agricoltura della fascia trasformata siciliana è al capolinea, Musumeci: “Da lunedì la proclamazione dello stato di crisi”. Il governatore in visita ai produttori di Vittoria

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VITTORIA (RG) – Una crisi infinita. Un tunnel di cui non si intravede ancora l’uscita. Un Sos accorato. Da tre giorni i produttori agricoli, ormai ridotti allo stremo delle forze, occupavano palazzo Iacono, la sede del municipio di Vittoria. E tutto ciò in contemporanea con proteste analoghe scattate a Santa Croce e in altri comuni della fascia trasformata. L’appello rivolto al presidente della Regione, Nello Musumeci, è stato finalmente raccolto. Il governatore, con gli assessori Edy Bandiera e Ruggero Razza, ha fatto visita a Vittoria a seguito della richiesta di incontro avanzata dal comitato Anticrisi, riunito in assemblea permanente. Presenti all’incontro i sindaci delle città della fascia trasformata, la deputazione regionale della provincia di Ragusa, i rappresentanti delle associazioni di categoria e i tecnici del settore.

“Ringrazio il presidente Musumeci – ha commentato il sindaco di Vittoria Giovanni Moscato – per aver prontamente ascoltato il grido di dolore del nostro territorio. Vittoria si è fatta città capofila della protesta per via della gravissima crisi che ha colpito il comparto. Il presidente ha potuto ascoltare – dalla viva voce dei nostri produttori – diverse testimonianze e ringrazio altresì i produttori che con dignità e civiltà hanno rappresentato la disperazione di un intero comparto al collasso. Oggi insieme abbiamo iniziato un percorso. Un percorso che come assicurato dal presidente inizierà la prossima settimana con la dichiarazione dello stato di crisi e con l’incontro tra la politica regionale e i vertici della grande distribuzione”.

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Inoltre vi saranno altre iniziative per sollevare l’attenzione e azioni di pressing su Roma e Bruxelles. Inoltre Musumeci costituirà con le rappresentanze dei produttori un tavolo regionale anticrisi in modo da raccogliere ed elaborare proposte.

I controlli sulla merce in viaggio verso la Sicilia proseguiranno e ci sarà un incontro tra il governatore siciliano e i vertici Ue a Bruxelles. È li che bisogna incidere per rivedere i trattati che hanno svenduto l’agricoltura siciliana.

“Chiaramente nell’immediato futuro – ha concluso Moscato – non si risolverà la crisi ma abbiamo un presidente al nostro fianco che ci ascolta e che vuole tracciare un percorso condiviso. Non è il momento di speculazioni, non è il momento di divisioni, è il momento di difendere la nostra economia e la nostra terra e lo si fa senza false promesse, ma con costante impegno e con l’unione d’intenti delle istituzioni, delle categorie, dei produttori, dei territori. Abbiamo il dovere di provarci. Nessuna bacchetta magica ma interventi seri perché l’agricoltura del nostro territorio deve essere trattata come una emergenza nazionale”. Dopo la visita del presidente, l’assemblea permanente è stata sciolta. Si riparte, dunque, dalla proclamazione dello stato di crisi. A cominciare da lunedì.

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