POZZALLO (RG) – Tanto tuonò che piovve. La Procura della Repubblica di Catania ha disposto il sequestro della nave appartenente all’Ong spagnola “ProActiva Open Arms”. Il natante era approdato sabato scorso al Porto di Pozzallo con a bordo 218 migranti. Tutto è scaturito proprio dall’arrivo in Italia della nave il cui equipaggio si sarebbe rifiutato di consegnare i migranti alle motovedette libiche intervenute sul luogo del soccorso o a Malta. Il provvedimento restrittivo scaturisce dall’indagine che sta svolgendo la squadra mobile di Ragusa e dallo Sco, il Servizio centrale operativo di Roma.
Il reato ipotizzato sarebbe di associazione per delinquere finalizzata all’immigrazione clandestina. Secondo l’accusa ci sarebbe una volontà di portare i migranti in Italia anche violando legge e accordi internazionali, non consegnandoli ai libici. Indagati dal procuratore Carmelo Zuccaro il comandante e il coordinatore a bordo della nave, identificati, e il responsabile della Ong, in corso di identificazione. Nelle scorse ore la polizia ha interrogato gli uomini dell’equipaggio che hanno rilasciato delle dichiarazioni spontanee. Sono stati consegnati i telefonini con le immagini contenute. Gli inquirenti, alla fine, hanno deciso di non lasciare ripartire la nave prima di avere visionato tutti i video.
“E’ evidente – afferma il sindaco di Pozzallo Roberto Ammatuna – che tale provvedimento è motivato da ipotesi di reato che gli organi inquirenti stanno già vagliando. Per tale motivo manifestiamo pieno sostegno nell’operato della Magistratura che dovrà accertare fatti e circostanze accaduti in occasione del braccio di ferro tra la nave Ong spagnola ed una motovedetta libica. Non si può non chiedere alla Magistratura massima celerità nel concludere delle indagini certamente difficili e complesse. La legalità è fondamentale in operazioni umanitarie, che hanno avuto come protagoniste anche navi Ong, in cui sono state salvate migliaia di vite umane”.
“La rapidità delle indagini risulta quindi basilare non soltanto per liberare una parte delle banchine portuali, fatto che potrebbe intralciare la normale attività commerciali di una struttura che non ha grandi spazi per l’attracco delle navi – aggiunge il primo cittadino – ma ancor più per rendere nuovamente disponibile il natante, qualora le indagini risultassero concluse senza alcun reato, per salvare altre vite umane”.
Il sindaco pozzallese ribadisce ancora una volta la grande disponibilità della città nell’accoglienza dei migranti in un quadro di assoluta legalità.
Il binomio accoglienza e legalità è di fondamentale importanza nella gestione delle politiche migratorie.
E intanto la polizia a seguito dello sbarco ha raccolto gravi indizi di colpevolezza a carico di: Alpha Oumar Bamgoura, 25 enne del Senegal e Mohammed Alnema Yusef, 29 enne del Sudan. I migranti sono partiti dalla Libia ed hanno pagato circa 600 dollari ciascuno. Grazie alle testimonianze è emerso che i due indagati si sono occupati uno di timonare il gommone ed un altro di mantenere la rotta con la bussola. Al termine delle indagini, gli scafisti sottoposti a fermo sono stati associati presso la casa circondariale di Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria iblea competente territorialmente.