Da Catania a Buenos Aires cercando l’Oscar

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Buenos Aires val bene un tango, sempre. Ma se c’è un Oscar, la lunga traversata sorvolando l’Atlantico è ancora più piacevole. Partono per l’Argentina con una nomination in tasca i catanesi Angelo Grasso e Michele Maccarrone, che rappresenteranno l’Italia agli Oscar del tango in programma il 10 marzo nella maestosa capitale della Repubblica Federale.

Un bel riconoscimento, che premia una lunga carriera tra milonghe, palchi e festival internazionali, con il desiderio di portare la magia del tango in tutti gli angoli della città etnea.

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Michele Maccarrone figura nella rosa dei tre candidati nella categoria di “miglior fotografo”, mentre Angelo Grasso, direttore artistico di Caminito Tango e dell’Accademia Proyecto-Tango di Catania e anima del Catania Tango Festival, si contende il titolo di “miglior organizzatore” con due argentini.

Lo intercettiamo quasi a bordo dell’aereo che lo porterà a Buenos Aires. E non nasconde l’emozione per quello che definisce di per sé un onore: “Vincere sarebbe certamente il massimo, ma ci basta sapere di essere stati selezionati da una giuria di oltre 100 componenti per sentirci orgogliosi e soddisfatti. È un riconoscimento non solo al lavoro che facciamo, da quasi due decadi, con il Festival ma a tutta la città di Catania. Grazie al calore del pubblico e dei sempre più numerosi tangueri catanesi, siamo riusciti a creare un evento internazionale che dà prestigio alla nostra città”.  Un successo, quello delle milonghe etnee, che la dice lunga su quanto, in tempi di smodata virtualità, le persone abbiano in realtà il desiderio di guardarsi negli occhi ed entrare in contatto diretto, senza mediazioni “digitali”. “E poi, noi meridionali – dice Grasso – abbiamo nel patrimonio genetico quella componente latina che rende il tango un linguaggio immediatamente comprensibile. Ecco perché non si tratta ‘solo’ di danza o, per alcuni, di un passatempo. È vera e propria cultura”.

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