Politiche, nel catanese le donne del M5s mandano a casa i big dei partiti

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The day after tomorrow. L’alba del giorno dopo le elezioni il quadro politico a livello nazionale è tutt’altro che chiaro. La coalizione di centrodestra inopinatamente guidata dalla Lega – premiata della svolta nazionalista di Matteo Salvini – si ferma a una manciata di punti dalla maggioranza con il 36,99% (Lega 17,59%, Forza Italia 14,05%, Fratelli d’Italia 4,35%, Noi con l’Italia-Udc 1,30). Il Movimento Cinque Stelle sbanca con il 32,54%, ma anche per il partito di Di Maio la maggioranza pare lontana. Difficile in questo momento immaginare un governo, complice anche il tracollo del centrosinistra al 22,97% (PD 18,77%, +Europa 2,56%, Italia Europa Insieme 0,58%, Civica Popolare 0,52%, Südtiroler Volkspartei 0,42%) e la scarsa performance di Liberi e Uguali fermo al 3,41%. Per gli altri partiti, appena sopra o poco sotto l’1%, non si profila l’ingresso in Parlamento.

Se a livello nazionale il quadro appare di difficile lettura, spostandosi nel Mezzogiorno e in particolare in Sicilia la fotografia appare netta. Il Movimento Cinque Stelle, sconfitto dal centrodestra alle ultime Regionali, si prende una sonora rivincita strappando agli avversari 28 collegi uninominali su 28. Una vittoria schiacciante, di cui prende atto il Presidente della Regione Nello Musumeci: “Il risultato nelle regioni del Sud è il segnale di un malessere profondo che investe le popolazioni più toccate dalla crisi – scrive il governatore in una nota – In Sicilia, la nostra proposta politica, alle elezioni regionali, ha trovato il consenso maggioritario dei cittadini proprio in ragione della necessità di rispondere al loro disagio con azioni di governo precise, respingendo velleità e facili demagogie. Come abbiamo chiesto il rispetto di quel voto, così abbiamo profondo rispetto per quello di ieri, e sappiamo bene che per i prossimi cinque anni saremo chiamati a promuovere nell’Isola tutte le azioni possibili per fare crescere l’economia, ridurre la povertà, diminuire le differenze”.

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TUTTI I RISULTATI IN SICILIA PER CAMERA E SENATO

CATANIA A CINQUE STELLE – Entrando nel dettaglio dei singoli collegi, nell’uninominale di Catania per la Camera dei Deputati l’esponente del M5s Laura Paxia prevale con il 47,58% sul candidato del centrodestra Manlio Messina, fermo al 32,66%. Il leader siciliano di Fratelli d’Italia ha ammesso in mattinata la sconfitta: “Complimenti a Laura Paxia, neo eletta nel Collegio uninominale di Catania. Persona perbene e seria che sono certo saprà contribuire allo sviluppo della nostra amata Catania. Complimenti anche a Giuseppe Beretta per la signorilità e competenza con cui ha svolto la campagna elettorale”. A proposito di Berretta, l’ex Sottosegretario alla Giustizia raccoglie il 13,56%. Staccata nettamente l’esponente di Liberi e Uguali Maria Chiaramonte, ferma al 2,48%. Gli altri candidati di vari partiti non raggiungono l’1%, salvo Piero Mancuso di Potere al Popolo che strappa l’1,04%.

Andando al Senato, vince la sfida di Catania la senatrice uscente del Movimento Cinque Stelle Nunzia Catalfo, che con il 49,10% stacca il candidato del centrodestra Raffaele Stancanelli, fermo al 31,83%. Niente da fare dunque per il rappresentante di #DiventeràBellissima, il movimento del Presidente della Regione Musumeci che aveva candidato i suoi uomini nelle fila di Fratelli d’Italia. Battuta all’uninominale anche Valeria Sudano, che raccoglie appena il 13,09% per la coalizione di centrosinistra. Indietro la rappresentante di Liberi e Uguali Ambra Monterosso, che ottiene il 2,69%, mentre Goffredo d’Antona per Potere al Popolo sfiora soltanto l’1%.

IL VOTO NELL’HINTERLAND – Stessa storia nei collegi dell’hinterland catanese, dove il Movimento straccia gli avversari quasi ovunque. Nel collegio di Acireale per la Camera dei Deputati Giulia Grillo del M5s prevale con il 45,91% sul candidato del centrodestra Basilio Catanoso, fermo al 35,72%. Staccato Nicola D’Agostino, candidato del centrosinistra, fermo al 12,61%. L’esponente di Sicilia Futura paga forse la vicenda giudiziaria che nei giorni scorsi ha interessato il sindaco di Acireale Giovanni Barbagallo, considerato suo pupillo. Sotto il 3% Matilde Riccioli di Liberi e Uguali. All’uninominale per il Senato, sempre ad Acireale, è eletta l’esponente del Cinque Stelle Tiziana Drago, che con il 48% batte il candidato del centrodestra Angelo Attaguile, fermo al 34,76%. Staccato Giovanni Burtone, parlamentare uscente del PD, candidato del centrosinistra. Per il sindaco di Militello in Val di Catania la percentuale è del 12,19%. Poco sopra il 2% Leo Micali di Liberi e Uguali.

Nel collegio di Acireale per la Camera dei Deputati prevale Simona Suriano del Movimento Cinque Stelle con il 52,86% di voti, contro il 30,15% del candidato del centrodestra Giovanni Pistorio. Staccato, a sorpresa, il campione di preferenze del PD Luca Sammartino, che ottiene soltanto il 12,02% fermandosi al terzo posto. Sotto il 3% il candidato di Liberi e Uguali Barbato.

Un quadro, quello del voto uninominale nel catanese, che andrà letto anche in base all’assegnazione dei seggi su base proporzionale. Ma che già consegna un quadro chiaro delle dimensioni della vittoria del Movimento Cinque Stelle, che nell’isola ottiene un successo cospicuo. A fronte della sconfitta netta del centrodestra e del centrosinistra, che non riescono ad imporsi nella Regione così come un buona parte del sud.

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