CATANIA – Doveva essere la chiusura di una campagna elettorale, si è trasformata nell’apertura di un’altra. Il parterre de roi del centrodestra siciliano riunito all’hotel Sheraton di Catania pensa solo in parte alla battaglia delle Politiche di domenica, quando i candidati della coalizione dovranno vedersela con gli avversari del centrosinistra e del Movimento 5 Stelle – sopratutto con questi ultimi, dicono i sondaggi e il fuori onda rubato ieri pomeriggio a Meloni, Salvini e Fitto, nel quale i tre leader paventano un rischio “cappotto” da parte del M5s nei collegi uninominali al Sud. La platea dello Sheraton pensa anche e sopratutto alle Amministrative catanesi di giugno. E incorona ufficialmente Salvo Pogliese, dopo mesi di dubbi e incertezze temperati dal crescente protagonismo dell’eurodeputato in Sicilia e a Catania.
Dopo il successo delle Regionali – quand’era stato lo stesso Pogliese, tirandosi fuori dal toto-candidati, ad aprire la strada alla scelta unitaria di Nello Musumeci già lanciata da Enzo Gibiino – la squadra del centrodestra siciliano punta al triplete con le Politiche e le Comunali. In prima fila Raffaele Stancanelli e Manlio Messina, i nomi schierati dalla coalizione nei collegi uninominali di Senato e Camera. Espressione rispettivamente di #DiventeràBellissima e Fratelli d’Italia. Con quasi un’ora di ritardo arriva anche il Presidente della Regione. Portato a Palazzo d’Orléans da una coalizione nella quale Forza Italia è stata saldamente il primo partito. Naturale che il candidato per Catania, a questo giro, toccasse agli azzurri.
Prima dell’ufficializzazione, sul palco si susseguono gli interventi di vari esponenti di centrodestra. Tra candidati, vecchie glorie e qualche faccia che non ti aspetti. Come quella di Giovanni La Via, già candidato vicepresidente della Regione con Fabrizio Micari e la coalizione di centrosinistra. Per lui, dopo quell’esperienza infelice, è giunta l’ora di tornare in Forza Italia. E per evitare che altri commettano il suo stesso errore, in queste ore l’eurodeputato sta inviando decine di sms con l’invito esplicito a votare FI il 4 marzo.
Moderati da Enrico Trantino – per il quale si spegne ogni speranza di candidatura a primo cittadino, pure ventilata nei mesi scorsi – si susseguono sul palco gli interventi. Parlano Basilio Catanoso, Giovanni Pistorio, Angelo Attagualie, Manlio Messina, Ignazio La Russa. Quindi sale sul palco il protagonista della serata: “Sarei ipocrita se non dicessi che fare il sindaco di questa città ha rappresentato il sogno della mia vita – dice Pogliese – In questi mesi ci ho pensato tanto e ho dormito poco. Oggi il cuore mi porta ad accettare una sfida per la mia città”.
Una scelta compiuta ascoltando la famiglia e i figli, spiega il candidato sindaco nel passaggio più sentito del suo intervento. Prima di recuperare il ghiaccio e lanciare l’attacco al primo cittadino in carica. “Dobbiamo archiviare la stagione delle imbarazzanti inaugurazioni di semafori e panchine”, dice Pogliese ironizzando sullo story-telling dell’amministrazione di Enzo Bianco. L’eurodeputato passa poi a snocciolare il programma: approvazione del piano regolatore generale, operazione verità sui conti del Comune, piano commerciale e una nuova soluzione per il Tondo Gioieni (dove al momento si attende un monoblocco di 15 tonnellate per il completamento della fontana, ndr). E ancora sicurezza, zona industriale, piano per i rifiuti.
“Tutto questo si può fare – conclude l’aspirante sindaco – anche grazie alla sinergia con il governo regionale e il futuro governo nazionale della nostra coalizione. Serve un impegno militante e capillare, possiamo vincere e dobbiamo farlo”. Applausi, baci e abbracci. Il centrodestra applaude il suo uomo. Le conclusioni sono affidate a Stancanelli e Musumeci, quest’ultimo avvolto in un pullover da presidente-operaio. “Dobbiamo chiederci perché non abbiamo più una città – richiama alla realtà il governatore – dobbiamo porre fine a questa desertificazione di centrodestra. A novembre abbiamo iniziato a risalire la china, adesso dobbiamo continuare”. La platea dello Sheraton vuole il triplete. Vedremo domenica se inizierà con il double.