CATANIA – Grazie a una ricerca è stato individuato un meccanismo molecolare che illustra un nuovo specifico collegamento fra cellule staminali neurali e meccanismi di neuroinfiammazione cronica responsabili della progressione della sclerosi multipla. Con questa scoperta la prospettiva di sviluppare terapie molecolari personalizzate comprendenti anche terapie con cellule staminali per contrastare le forme progressive di sclerosi multipla (SM) è significativamente più vicina. Infatti nei modelli animali di SM, il trapianto di cellule staminali neurali (NSCs) riesce a modificare diverse risposte immunitarie e a ridurre l’infiammazione a carico del sistema nervoso centrale. Uno studio coordinato dal Dott. Stefano Pluchino del Wellcome Trust-MRC Stem Cell Institute dell’Universita’ di Cambridge (UK) ha adesso identificato un nuovo meccanismo molecolare che giustifica le principali ragioni per cui le terapie con NSCs interferiscono con i meccanismi di neuroinfiammazione cronica in parte responsabili della progressione della malattia.
Lo studio, che ha coinvolto un team di ricercatori in parte italiani – tra i quali Nunzio Vicario e Nunzio Iraci del dipartimento di Scienze biomediche e biotecnologiche (Biometec) dell’Università di Catania -, è disponibile online oggi sulla prestigiosa rivista Cell Stem Cell.
Nelle malattie con infiammazione cronica, fra cui la SM, diverse risposte immunitarie sono alterate. Alcuni di questi meccanismi di infiammazione sono regolati da uno stato di attivazione protratta e persistente di cellule immunitarie che convenzionalmente svolgono funzioni di spazzini tissutali.
Nelle forme progressive di SM, queste funzioni pro-infiammatorie sono svolte nel sistema nervoso centrale dai macrofagi provenienti dalla circolazione periferica e dalla microglia.
In corso di infiammazione, i macrofagi e la microglia producono e riutilizzano un prodotto del loro metabolismo cellulare chiamato succinato che è in grado di mantenerle in uno stato di attivazione persistente. Una produzione eccessiva di succinato, come osservato dopo ischemia cerebrale, può contribuire in maniera sostanziale al fenomeno di neuroinfiammazione cronica è nociva per il sistema nervoso centrale.
Il Dott. Pluchino e collaboratori hanno sviluppato un approccio inter-disciplinare che permettesse di caratterizzare i meccanismi di neuroinfiammazione cronica tipica delle forme progressive di SM, e analizzato le basi metaboliche della attivazione protratta e persistente dei macrofagi e della microglia, sia in vitro che in vivo in animali da laboratorio. All’interno dello stesso studio, hanno poi cercato di capire se e in che modo le terapie cellulari con NSCs fossero in grado di interferire con i processi metabolici cellulari responsabili della neuroinfiammazione cronica.
I principali risultati di questo studio dimostrano che il metabolita infiammatorio succinato aumenta significativamente nel fluido cerebrospinale – ma non nel sangue periferico – di animali da laboratorio con SM sperimentale cronica. Il trapianto per via intracerebroventricolare di NSCs adulte oppure ottenute tramite riprogrammazione da cellule della cute ha effetti terapeutici e anti-infiammatori sovrapponibili; e a questi effetti anti-infiammatori si associa una riduzione rilevante del numero di macrofagi e microglia nel sistema nervoso centrale, e dei livelli di succinato nel fluido cerebrospinale.
Questo studio dimostra inoltre che le NSCs trapiantate riescono a ‘sentire e rispondere’ al succinato rilasciato dai macrofagi e dalla microglia tramite il recettore SUCNR1/GPR91. L’attivazione di SUCNR1/GPR91 sulle NSCs provoca il rilascio di una molecola ad azione anti-infiammatoria – la prostaglandina E2 – e rende le NSCs ulteriormente avide di succinato.
Infine, tramite l’utilizzo di sofisticati tools genetici questo studio dimostra che SUCNR1/GPR91 è uno dei meccanismi principali con cui le terapie con NSCs riducono la neuroinfiammazione cronica in parte responsabile della progressione della malattia.
“L’originalità dello studio – spiega il Dott. Luca Peruzzotti-Jametti, primo autore del lavoro e Research Training Fellow della Wellcome Trust – sta nell’aver guardato al metabolismo cellulare e ai meccanismi di competizione cellulare tipici del cancro, in un contesto sperimentale caratterizzato da neuroinfiammazione cronica e messo al servizio dei più moderni concetti di medicina rigenerativa. Siamo riusciti a sviluppare questo approccio innovativo anche grazie al supporto di FISM e all’ambiente davvero unico in cui ho svolto il mio dottorato di Ricerca in Neuroscienze Cliniche a Cambridge. Infatti, co-autori di questo lavoro sono leaders mondiali nel metabolismo del cancro (Frezza), biologia dei mitocondri (Murphy), infiammazione e stroke (Hallenbeck) e riprogrammazione cellulare (Edenhofer) senza il supporto dei quali molte delle mie intuizioni non sarebbero state possibili“.
Il dottor Luca Peruzzotti-Jametti continuerà a studiare le basi metaboliche della neuroinfiammazione cronica grazie ad una Borsa di studio FISM recentemente assegnata dal titolo: Caratterizzazione e manipolazione in vivo del danno associato a succinato in condizioni di neuroinfiammazione.
“Il nostro lavoro – commenta il Dott. Stefano Pluchino, Reader in Regenerative Neuroimmunology e ricercatore FISM da moltissimi anni – suggerisce un ruolo importante del metabolismo cellulare e del succinato nei processi infiammatori cronici del sistema nervoso centrale e inoltre identifica un meccanismo del tutto nuovo alla base della capacità di neurotrotezione delle terapie con NSCs, sia somatiche che riprogrammate. Non è pertanto irrealistico prospettare una nuova era di terapie molecolari personalizzate, anche a base di cellule staminali, che permettano di modificare in maniera specifica il metabolismo cellulare (sino a modificare i livelli di singoli metaboliti) e il decorso delle malattie infiammatorie croniche, fra cui le forme progressive di SM.
Questo lavoro è stato finanziato da AISM e la sua Fondazione, insieme a European Research Council (ERC), Medical Research Council (MRC), Congressionally-Directed Medical Research Programs (CDMRP), Evelyn Trust and the Bascule Charitable Trust.