CATANIA – “Nulla va perduto. Bisogna avere cura di recuperare luoghi ed emozioni”. Ed Emiliano Abramo l’ex cinema Reale di via Francesco Crispi l’ha recuperato mettendo su un quartier generale in grande stile per la sfida per le Amministrative catanesi. Una battaglia che attende dietro l’angolo delle Politiche, e che ad oggi vede pochi partecipanti certi. Tra questi proprio Abramo, che ieri sera ha inaugurato il suo comitato elettorale.
Pareti bardate di arancione, frasi di Martin Luther King e Don Milani alle pareti, ovunque pannelli con l’hashtag #AbramoSindaco. Al primo piano c’è persino un mini-auditorium ricavato dalla balconata del cinema. “Questo per smentire chi parlava di una finta candidatura”, dice uno stretto collaboratore di Abramo. E in effetti le cose sono state fatte con cura. E all’inaugurazione il comitato si presenta strapieno.
Il presidente della Comunità di Sant’Egidio arriva con una mezz’ora di ritardo e ne accumula dell’altro salutando personalmente la maggior parte dei presenti. In sala, tra gli altri, il vicepresidente del Consiglio Comunale Sebastiano Arcidiacono e il consigliere Niccolò Notarbartolo. Due anime dell’opposizione al sindaco Enzo Bianco, ben prima che il progetto Abramo vedesse la luce. Ma c’è anche l’ex consulente del sindaco Giuseppe Idonea, con una cravatta arancione che profila un ruolo da coordinatore, a qualche anno dalla rottura con Bianco in seguito al caso Amt. E ci sono l’ex presidente della Consulta Giovanile Pierangelo Spadaro, l’ex consulente per la Protezione Civile Salvatore Consoli e l’ex Capo di Gabinetto Giuseppe Spampinato. “Avvistato” anche l’ex assessore ai servizi sociali del comune di Catania Marco Belluardo.
“Questo luogo si chiama È Catania, e rappresenta una città che esiste sotto una coltre di sporcizia che adesso non ci va più bene – dice Abramo prendendo finalmente la parola – oggi non siamo qui per fare un discorso contro qualcuno ma per affermare dei principi. Il primo è quello della reciprocità, l’idea che tutti superiamo i nostri interessi personali, il nostro egoismo. Il secondo è la gratuità, siamo orgogliosi di essere persone che hanno vissuto in modo gratuito il contatto con gli altri”.
“Quanto abbiamo parlato nelle scuole di questi temi? – prosegue il capo della Comunità di Sant’Egidio – ognuno cerchi dentro di se il desiderio di un impegno per la collettività. Siamo qui per dire che quel desiderio è vero. E chi si sentiva troppo malato o troppo povero non ha più alibi. È una scelta collettiva, siamo in tanti e questo è il momento della responsabilità”.
“Questo luogo È Catania, è il punto di partenza di un itinerario. La maggior parte di voi non era mai stata all’inaugurazione di un comitato, e neanche io – scherza Abramo – questo è un punto di colore arancione che ci di la possibilità di tracciare una linea lunga quanto la città. L’incontro è una dimensione reale, tutti siamo fondamentali”. La sfida per Palazzo degli Elefanti è aperta.