SICILIA – “Non accettiamo la chiusura domenicale dei nostri panifici, significherebbe perdere lavoro e avvantaggiare la grande distribuzione”.
Ad affermarlo sono i diretti interessati del decreto legge firmato l’anno scorso dall’assessore Mariella Lo Bello e oggi sul tavolo del nuovo assessore regionale alle Attività Produttive Girolamo Turano. Un decreto che prevede, appunto, la chiusura di due domeniche ogni mese.
“Chiudere anche solo due domeniche è comunque una perdita” – ci dice un panetterie della periferia di Catania: “la domenica vendiamo parecchio pane, a volte anche di più dei giorni della settimana perché magari la domenica si organizzano i pranzi in famiglia e il consumo cresce. Se noi chiudiamo, i consumatori sono costretti ad andare nei centri commerciali dove, oltre al pane confezionato, c’è anche quello fresco sfornato da chi lavora nei supermercati. Dunque noi piccoli artigiani ancora una volta paghiamo il prezzo più alto delle scelte politiche”.
“Rischiamo di avere problemi grossi – dice un panettiere del centro storico – perché oltre al pane vendiamo molte altre cose: capita spesso che i nostri clienti entrino solo per il pane e poi comprano dolcini o tavola calda. Soprattutto la domenica si vendono i dessert o i dolci che prepariamo e chiudere significa non incassare e non poter godere di una giornata importante per i nostri affari. Siamo disposti a scendere in piazza a protestare perché non si può calpestare così la nostra dignità”.
I panettieri intervistati ci dicono di essere d’accordo con le associazioni di categoria che chiedono alla Regione di far scegliere ai panificatori, qualora volessero il riposo settimanale, in accordo con i sindaci dei loro comuni.