Ecco quali i requisiti con cui le imprese agroalimentari possono accedere ai grossi circuiti internazionali della Gdo, ieri a Ragusa un seminario promosso da Ice Agenzia e Confcooperative Sicilia

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RAGUSA – Le imprese agroalimentari siciliane che hanno i requisiti di qualità e di produttività per potere accedere ai grossi circuiti internazionali della Gdo al centro di un check up da parte degli esperti di Wabel, uno dei più grossi gruppi a livello europeo. Confcooperative Sicilia e Agenzia Ice hanno scelto Ragusa per un appuntamento di notevole prestigio che, nella giornata di ier, ha calamitato l’attenzione di oltre 50 piccole e medie imprese provenienti da tutta l’isola. L’iniziativa, che rientra nel Piano Export Sud 2 finanziata con i fondi Ponic 2014-2020, è stata un successo non solo in termini di partecipanti ma anche e soprattutto per quanto concerne le ricadute concrete.

 

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“Stiamo parlando – sottolinea Gaetano Mancini, presidente di Confcooperative Sicilia – di una iniziativa che si inserisce nel solco delle attività avviate per aiutare le nostre associate a posizionarsi in mercati più complessi. Noi crediamo che il prodotto debba viaggiare, non siamo nella logica del chilometro zero, nel senso che noi crediamo che il km zero sia giusto perché i siciliani debbono godere delle proprie produzioni. E che, però, da soli non possiamo assorbire. Ecco perché abbiamo bisogno di portare questi prodotti laddove il consumatore è più disponibile a pagarli e a valorizzarli. L’iniziativa in partnership con Ice Agenzia ci è servita appunto a cogliere questa opportunità, ad accompagnare le imprese lungo questi percorsi difficili, a strutturare le attività di accompagnamento verso il mercato. Attività che va fatta con discrezione e umiltà. Le imprese sanno stare sul mercato ma spesso l’imrpenditore di una Pmi di dimensioni non troppo grandi ha difficoltà a occuparsi di aspetti che vanno al di là della gestione ordinaria. Ecco perché creiamo delle opportunità che possano essere poi colte dalle imprese per valorizzare il momento cooperativo”.

 

All’iniziativa di ieri, che ha visto l’intervento di Aurelien Van Berten, era presente anche Antonello Ciambriello, responsabile dell’ufficio per le politiche di internazionalizzazione e mercati di Confcooperative nazionale. “Facciamo in modo, con appuntamenti del genere – spiega quest’ultimo – che le imprese conoscano la strategia di internazionalizzazione migliore. E noi stiamo al loro fianco per esportare il Made in Sicily in tutto il mondo”. Per il presidente provinciale Confcooperative Ragusa, Gianni Gulino, con l’appuntamento di ieri si è puntato ad assecondare “la voglia di crescita del nostro territorio, un territorio che cerca nuovi mercati e a cui si vogliono fornire tutti gli strumenti necessari per far sì che queste aspettative possano trovare adeguata soddisfazione nonostante la strada in salita e alquanto complicata”. Giuliana Lisi dell’ufficio servizi formativi dell’Ice Agenzia ha sottolineato che sono molte le imprese siciliane che hanno i requisiti di qualità e di produttività per potere accedere ai grossi circuito internazionali. E le imprese partecipanti come hanno accolto questo appuntamento? Nuccia Alboni, responsabile marketing de “La Signora Melanzana”, società cooperativa con sede a Scoglitti che opera già sui mercati internazionali, spiega: “Grazie all’interessante iniziativa di ieri abbiamo approfondito quali strategie mettere in campo. Con la Gdo, esportiamo già melanzane, pomodorini e peperoni selezionati in Italia e all’estero. Ma riteniamo che non si finisca mai di imparare”. Parla anche Franco D’Angelo, componente del cda di AgrologicaBio con sede a Chiaramonte Gulfi. “Il nostro – spiega – è un prodotto di nicchia che portiamo già nei mercati di vari Paesi d’Europa. Ma cerchiamo di comprendere quali le caratteristiche migliore per rafforzare la nostra presenza a livello internazionale. E l’appuntamento di ieri è stato senz’altro illuminante in questo senso”.

 

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