CATANIA – Domani, giovedì 1 febbraio, alle 10, si apriranno nell’aula magna “Oliveri” del Dicar, alla Cittadella universitaria, i lavori della conferenza internazionale su “Seismic and Energy Renovation for Sustainable Cities” (SER4SC 2018) organizzata dai docenti del dipartimento di Ingegneria civile e Architettura dell’Università di Catania (Dicar) Giuseppe Margani e Vincenzo Sapienza, con l’obiettivo di fornire una visione completa degli ultimi sviluppi relativi alla riduzione della vulnerabilità sismica e della dipendenza energetica delle nostre città.
Interverranno, in apertura, il rettore Francesco Basile, il direttore del dipartimento Enrico Foti, il presidente dell’Ordine degli Ingegneri Giuseppe Platania, il presidente dell’Ance Giuseppe Piana.
Introdurrà i lavori il prof. Giuseppe Margani.
La sostenibilità è diventata un requisito fondamentale per il futuro delle nostre città. Questo requisito è prevalentemente associato a questioni ambientali e negli ultimi anni è stato compiuto un grande sforzo per costruire una società low–carbon. Tuttavia, la sostenibilità dovrebbe anche essere associata alla sicurezza. Pertanto, nei Paesi ad elevato rischio di terremoto, le città sostenibili devono essere anche sicure dal punto di vista sismico.
Partendo da questa premessa, nelle nazioni a rischio sismico come l‘Italia – dove oltre il 75% degli edifici risultano fortemente vulnerabili ai terremoti ed altamente energivori – le azioni di riqualificazione energetica dovrebbero essere combinate al miglioramento sismico. Tuttavia, molte barriere limitano significativamente la reale possibilità di intraprendere misure di riqualificazione congiunta, in particolare in caso di edifici multipiano e a proprietà frazionata: barriere di natura economico–finanziaria (costi di ristrutturazione elevati, incentivi e sovvenzioni insufficienti), tecnica (inefficacia delle soluzioni di riqualificazione convenzionali, necessità di semplificazione normativa), organizzativa (alloggio temporaneo per gli occupanti, approvazione condominiale alle spese di ristrutturazione, tempi eccessivi
per ottenere le autorizzazioni edilizie) e socio–culturale (carenza d’informazione e di competenze tecniche, mancanza di adeguate misure politiche per incoraggiare azioni di riqualificazione).
Questa conferenza – alla quale, fino a sabato 3 febbraio, parteciperanno studiosi e tecnici provenienti da numerosi paesi europei – ha pertanto lo scopo di superare tali barriere e di colmare il divario tra sostenibilità e sicurezza, promuovendo una sinergia intesa a risparmiare risorse umane e ambientali
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