CATANIA – Centoottantasette milioni per il primo lotto della ferrovia Catania-Palermo (fino a Catenanuova); 100 milioni per l’adeguamento della Catania-Gela; 90 per la Caltagirone-Gela; 180 per la Licodia Eubea-Libertinia. Ma c’è anche il raddoppio della Catania-Ragusa. Con la firma dell’accordo di programma quadro fra Regione, Anas e Ferrovie si sbloccano la programmazione e i fondi per le opere pubbliche anche a Catania.
La conferma arriva dall’esecutivo della Filca Cisl etnea, il primo del 2018, che si è svolto ieri, alla presenza di Stefano Macale, segretario nazionale Filca Cisl; Santino Barbera, segretario generale Filca Cisl Sicilia; Maurizio Attanasio, segretario generale della Cisl di Catania e i segretari Paolo D’Anca e Paolo Gallo, rispettivamente delle federazioni Filca Cisl di Palermo-Trapani e Ragusa-Siracusa.
Per l’occasione, i dirigenti sindacali e il direttore dell’Ente Scuola Edile, Giacomo Giuliano, hanno premiato due giovani ex detenuti che, dopo un percorso formativo sostenuto dalla bilateralità, sono entrati nel mondo del lavoro edile. Un progetto di alto valore sociale dell’Ente Scuola Edile etneo, iniziato nel 2014, al quale è stata riconosciuta la XIII edizione del premio “Rocco Chinnici”, promosso dalla Filca Cisl nazionale.
«La ripresa della programmazione e dei cantieri è un segnale positivo dopo anni di crisi e di perdita di posti di lavoro – afferma Nunzio Turrisi, segretario generale della Filca catanese – che ha causato circa 10mila licenziamenti solo a Catania. Ma la ripresa va assecondata accelerando sui progetti esecutivi per non perdere altre occasioni di finanziamento».
Per Attanasio «una ulteriore opportunità è rappresentata dal Patto per Catania, con le azioni coordinate dalla cabina di regia, richiesta dalla Cisl in occasione della presentazione del Patto con il ministro De Vincenti, che consente di rendere cantierabili progetti accantonati per mancanza di risorse ed esecutività amministrativa. Anche la ZES, la zona economica speciale, con la sua estensione alla zona industriale, consentirà di adeguare le infrastrutture del territorio».
Con ottimismo alla nuova politica regionale guarda Barbera: «Con la firma dell’accordo-quadro, il nuovo governo sembra avere le idee più chiare, ma il sindacato dovrà fare sempre da stimolo e non abbassare la guardia, per velocizzare gli investimenti e farli diventare cantieri già in primavera».
Di contratto nazionale e di rischio dumping parla Macale: «Siamo fiduciosi nella riapertura delle trattative per ristrutturare il settore delle costruzioni su cui siamo tutti d’accordo. La crisi ha comportato anche l’applicazione nei cantieri di contratti non di settore, un’anomalia che mette a rischio la sicurezza e la giusta retribuzione del lavoratore. In questa battaglia sindacato e associazioni datoriali sono uniti».