RAGUSA – Tanto tuonò che piovve. Il Comune di Ragusa ha trasmesso in queste ultime ore un preavviso di revoca dell’affidamento del servizio alla ditta Stefano Srl che si era aggiudicata l’appalto. Il servizio, avviato lo scorso 8 gennaio, subito dopo la riapertura delle scuole in seguito alle festività natalizie, era stato al centro di numerose polemiche da parte dei genitori per il cibo ritenuto non all’altezza della situazione. A sposare la protesta erano state le opposizioni consiliari che, per ben due volte, l’ultima lunedì scorso, avevano organizzato un raduno delle mamme e dei papà in coincidenza con l’avvio delle sedute del Consiglio comunale. Riunioni particolarmente movimentate (nella foto) in cui era stata presa di mira l’amministrazione comunale a guida pentastellata accusata di non tutelare al meglio gli interessi delle fasce più deboli.
Ora il provvedimento adottato dalla Giunta municipale che sembra un punto di non ritorno. Nel documento, il Comune di Ragusa annuncia la revoca dell’affidamento per una serie di motivi. “Inosservanza reiterata o grave delle disposizioni di legge, di regolamenti nonché del presente capitolato – è scritto nel documento – ai sensi dell’articolo 60, comma 1, lettera i, comprovata dalle sei penalità applicate come da note del 22 gennaio e del 23 gennaio. La ditta Stefano Srl ha il diritto di presentare per iscritto le proprie osservazioni, eventualmente corredate da documenti ritenuti utili e pertinenti al superamento dei motivi sopra indicati che ostano al proseguimento del servizio, entro il termine perentorio di dieci giorni dal ricevimento della presente comunicazione. Qualora non pervengano osservazioni ovvero queste non siano pertinenti o non siano ritenute accettabili con apposita motivazione da parte di questo ufficio, sarà emesso il provvedimento definitivo di revoca dell’affidamento”.
Fin qui, dunque, il contenuto del provvedimento. Il titolare della ditta, Franco Flaccavento, però non ci sta. E commenta: “Mi pare che questa vicenda sia stata strumentalizzata politicamente. E’ finita che sono diventato il capro espiatorio di un disagio che, magari, ci sarà pure stato all’inizio ma che avevamo provveduto a rimediare. Infatti in questi ultimi giorni nessuno si è lamentato. E considerate che prepariamo qualcosa come più di novecento pasti al giorno. E’ chiaro che mi difenderò, presenterò le controdeduzioni. Si è scatenata, attorno a questa vicenda, una ridda di polemiche di cui non capisco la natura”.