PALERMO – Piano piano si cancella il passato per dare un nuovo corso alla Regione: per farlo occorre anche rivedere i collaboratori e soprattutto nominare nuovi dirigenti ai vertici delle partecipate così come della sanità n modo da mettere la parola fine a quanto fatto da Crocetta. Per questo motivo il governatore siciliano Nello Musumeci in queste ore è impegnato a capire quale sia il nome giusto al posto giusto. E c’è tempo fino al 16 febbraio perchè poi scadono i 90 giorni che ha il presidente dal momento del suo insediamento.
Tra i primi incarichi sicuramente quello che riguarda Riscossione Sicilia: si è individuato Ugo Marchetti, generale della Guardia di Finanza, in passato assessore per pochi mesi della prima giunta Orlando nel 2012; Marchetti potrebbe prendere le redini della società proprio questa settimana. Salvo poi dover gestire il difficile cammino di una partecipata che sulla carta potrebbe perfino essere chiusa alla fine di quest’anno: su questo il governo dovrà decidere dopo un’analisi della situazione contabile appena avviata.
Diventerà Bellissima, il movimento dello stesso Musumeci, ambisce a presiedere una grossa società, Mentre Forza Italia è pronta a fornire una rosa di candidati da piazzare in tutte le caselle che si libereranno. Ma prima di fornire questo elenco, occorre attendere la presentazione delle liste a livello per le elezioni nazionali.
Gli uomini di Miccichè, tuttavia, pare siano interessati all’Ircac, l’Istituto per il credito che è una delle casseforti della Regione e che oggi è guidato da un altro fedelissimo di Crocetta: Sami Ben Abdelaali. Mentre prende quota almeno una conferma in questo settore: Alessandro Dagnino, che oggi guida l’Irfis, e in passato non è stato lontano da Forza Italia potrebbe mantenere le redini della più importante delle casseforti regionali.
Ci sono poi da sistemare i vertici dei dieci Istituti Autonomi Case Popolari e ancora i commissari delle ex Province, la cui ultima proroga scadrà a fine mese.
Senza dimenticare nodo sanità: ci sono i vertici delle Asp e degli ospedali: entro lo stesso termine del 16 febbraio quasi tutti i vertici attualmente al timone della sanità pubblica verranno sostituiti.