Aspettando Sant'Agata: intervista con il maestro del fercolo Claudio Consoli

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CATANIA – Ci divide ormai pochissimo dalla festa di Sant’Agata. I cittadini, i devoti, fremono in attesa di poter rivedere ‘a Santuzza, il Comitato dei Festeggiamenti appronta le ultime cose e i meccanici del Fercolo si assicurano che tutto funzioni bene prima di passare al collaudo definitivo. Ma se la processione può avere inizio il merito, e la responsabilità, è tutta del maestro del fercolo: da quattro anni è Claudio Consoli. Che abbiamo incontrato per farci spiegare come si prepara a vivere questa quarta festa con un ruolo così importante.

 

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Da diversi anni ormai a capo del fercolo: ogni anno una emozione nuova? Come si sta preparando per la festa 2018?

«Questo è il mio quarto anno da Capofercolo e posso assicurarle che ogni anno è come se fosse il primo, pertanto corrisponde a un’emozione nuova. Per la festa 2018 mi preparo nella stessa maniera e con lo stesso impegno con cui ho preparato le edizioni precedenti, tutto deve essere curato nei minimi dettagli, tutto deve essere perfetto per la nostra Sant’Agata».
La domanda classica è quella sulla durata dei giro: spieghiamo ai nostri lettori da cosa dipende
«Chiariamo subito che il fercolo di Sant’Agata non ha una tabella di marcia prestabilita,non ha orari che scandiscono le varie fasi della processione; giorno 4 siamo riusciti ad accorciare i tempi del rientro tagliando soste inutili e riducendo gli scarichi della cera. Per quanto riguarda il 5 il discorso è diverso, dobbiamo considerare che è l’ultimo giorno di festa ed i catanesi vorrebbero tenerLa con loro il più possibile, poi ci sono le torce che precedono il fercolo dettandone i tempi di marcia».
Rispetto delle regole: quello che ogni anno portate avanti con tanta diligenza
«Non ci sono regole o norme che si portano avanti, ci appelliamo al buon senso,al rispetto per il Capomastro e per le sue decisioni; la cosa più importante e che più mi sta a cuore è uscire con Sant’Agata tutti insieme il 4 mattina e ritornare il 6 mattina per come si è usciti,tutti sani e salvi».
Quale l’emozione più bella legata al suo ruolo di responsabile del fercolo e quale, invece, l’emozione più bella legata a Sant’Agata
«Lavoro per la festa di Sant’ Agata da quando avevo 12 anni e ciò che mi ha sempre emozionato e che ancora tuttora mi emoziona è l’incontro di Sant’ Agata con  i catanesi all’uscita dal sacello; quel momento esprime secondo me la massima espressione di gioia ed amore nei confronti della nostra Patrona».
Un appello per tutti i devoti
«Ai devoti dico di avere il massimo rispetto per l’ abito che indossano, di avere grande rispetto per il cordone che tirano, il cordone è sacro e da sacro va trattato, da parecchi anni purtroppo se ne vedono di tutti i colori all’interno del cordone, e di ricordarsi di dare il meglio di noi per Lei».
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