Aspettando Sant'Agata: ecco le 13 candelore

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CATANIA – Ormai in città si respira aria di festa grazie all’avvicinarsi delle celebrazioni in onore della Santa Patrona Agata. Catania comincia a indossare l’abito migliore, i balconi si iniziano a bardare con i mantelli rossi dove si staglia la grande A. E in giro, oltre alle manifestazioni di questo mese di gennaio che ci conducono direttamente al 3, 4 e 5 febbraio, possiamo ammirare le 12 candelore, i cerei, che rappresentano le corporazioni delle arti e dei mestieri della città.

La candelora è una grossa costruzione in legno e riccamente scolpita. In superficie è dorata e richiama lo stile del barocco siciliano; ogni candelora al centro contiene un grosso cereo ed è per questo che vengono chiamati anche “cerei”.

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Il peso di ogni candelora è variabile: si va dai 400 ai 900 kg e ognuna di essa viene portata a spalla e in base alle dimensioni si va da 4 portatori a 12 portatori. A loro spetta il compito di portarle in giro per la città, di accompagnare il 3 febbraio le carrozze del Senato per la processione dell’offerta della cera, di precedere il 4 e il 5 febbraio il giro del Fercolo dove viene issato il busto di Sant’Agata oltre che le reliquie. E sempre ai portatori tocca il compito della ‘a ‘annata, un balletto che viene fatto a ritmo di musica.

Anticamente i cerei erano più di 30: oggi ne contiamo 12 a cui quest’anno si è aggiunta una tredicesima che appartenere agli artigiani. Perché ogni cereo rappresenta una categoria lavorativa o un quartiere.

Le candelore, nella processione, rispettano sempre lo stesso ordine: ad aprire la sfilata il cereo voluto da monsignor Ventimiglia (che sarà interessata da 2 fasi di restauro: una prima fase per permetterle di partecipare alla processione e una seconda più impegnativa, si svolgerà successivamente, con il nullaosta della Sovrintendenza ai Beni Culturali: andranno sistemate le parti in oro e le braccia dei putti); segue quello dei “Rinoti” dono degli abitanti del quartiere San Giuseppe La Rena, con i bellissimi quattro grifoni alla base. Poi il cereo degli Ortofloricultori (giardinieri e fiorai) in stile gotico, con le statue dei martiri e vescovi catanesi. In cima c’è ora la boccia, ma per molto tempo campeggiò un mazzo di fiori. Un grande e totale restauro nel 1970-71 ad opera dell’allora tesoriere cavaliere Salvatore Urzì. E di seguito la candelora dei Pescivendoli, in stile rococò, ricca di stendardi ed ex voto e con la statua di S. Francesco di Paola, protettore della gente di mare; quella dei Fruttivendoli pregiata e scintillante con al centro un bel busto di Sant’Agata; dei Macellai che fa mostra del tradizionale mazzetto di fiori freschi; dei Pastai che e’ un puro candeliere settecentesco con il cerone in vera cera; dei Pizzicagnoli (alimentaristi) in stile liberty con le caratteristiche cariatidi alla base; dei Panettieri, la piu’ pesante (la portano in dodici anziche’ in otto) con gli angeli ad altezza naturale; dei Vinaioli (bettolieri), il secondo cereo per pesantezza portato da 10 persone, ha alla base quattro artistici leoni e grifoni che sostengono tutto l’impianto; quella voluta dal beato Dusmet per il Circolo cittadino Sant’Agata: nel restauro del 1988 e’ stata arricchita da un artistico mazzo di fiori. Infine si trova la recentissima candelora del Villaggio Sant’Agata, famoso quartiere catanese, inaugurata nel 2010, che ha un peso di 600 kg ed è portata da 8 persone. E da quest’anno appunto quella dei Mastri Artigiani dell’Associazione Madonna Assunta,La festa piu’ attesa per le candelore, dopo che per giorni hanno girato la citta’, in lungo e in largo, è quella del giorno 3 alla pescheria e in piazza Duomo, quando fanno l’omaggio al sindaco.

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