Quanto c’è da sapere sull’influenza 2018. Il parere dell'esperto

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Quasi tre milioni gli italiani bloccati dalla febbre, l’epidemia più feroce degli ultimi cinque anni. “L’influenza può essere di natura virale o batterica- spiega Antonello Sinatra medico pediatra. La prossima settimana sarà quella più pericolosa, secondo le statistiche, l’abbassamento della temperatura causa la notevole diminuzione delle difese immunitarie e si è di conseguenza esposti al naturale rischio di contrarre il virus”. Ed ancora aggiunge: “Quest’anno la febbre è caratterizzata da una temperatura alta che può arrivare a sfiorare i quaranta anche se non ci si deve spaventare in quanto è una reazione fisiologica del nostro organismo verso quest’infezione interna che pian piano sarà debellata in cinque sei giorni”.

 

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I più colpiti i bambini sotto i cinque anni, che fanno registrare un’incidenza di 28.5 casi ogni mille assistiti. “Le mamme, ovviamente, si spaventano appena si accorgono che i propri figli si sono ammalati, soprattutto quando le temperature sono elevate ma nella gran parte dei casi non ci si deve preoccupare, basta un antipiretico e seguire i giusti giorni di riposo per evitare ricadute”. Sull’uso dell’antibiotico si raccomanda l’utilizzo solo quando è realmente necessario. “In caso di recidive, di ricadute consiglio l’uso dell’antibiotico o in situazioni strettamente specifiche come nel caso di complicazioni batteriche: otite, bronchite o polmonite e, soprattutto, deve essere il medico a stabilire quando prenderlo ed evitare le cure fai da te”.

 

I sintomi sono quelli classici: malessere generale, dolori muscolari e ossei, debolezza, raffreddore, tosse secca e nei più piccoli si possono presentare anche disturbi gastrointestinali. Alla domanda se è ancora ha senso sottoporsi al vaccino influenzale in questo periodo di grande contagio risponde: “È consigliato per i cardiopatici e gli anziani ma è chiaro che il periodo ideale non è questo, poiché un vaccino impiega almeno due settimane per dare protezione sottolineando il fatto che non ripara dalle malattie parainfluenzali come raffreddore o tosse ma solo dal virus principale”.

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