Il centro storico di Ragusa Superiore nei bassifondi delle classifiche nazionali, le opposizioni: “Lo avevamo detto”

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RAGUSA – Il centro storico della città di Ragusa si trova al terzo posto su 109 capoluoghi in Italia per numero di abitazioni vuote o occupate da non residenti. Al 90esimo posto sempre su 109, quindi verso le zone meno nobili della classifica, anzi decisamente agli ultimi posti, per popolazione giovane che vi abita. E, ancora, al 18esimo posto, sempre tra 109 capoluoghi, per centri storici abitati da popolazione anziana.

 

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Insomma, un quadro a dir poco deprimente quello che emerge dalla fotografia scattata dall’associazione nazionale centri storici artistici in collaborazione con il Centro ricerche economiche e sociali del mercato dell’edilizia. Una ricerca che scatena le ire dell’opposizione che non perde tempo nel mettere sotto accusa le politiche della Giunta a trazione grillina.

 

“Nutrivamo parecchia speranza – dice la consigliera Elisa Marino del gruppo Insieme – nel Piano particolareggiato. Ma tutto è rimasto, chissà per quale motivo, rinchiuso in un cassetto. Quanto si è verificato e si sta verificando è a dir poco drammatico per le sorti di quella che un tempo, e parlo di via Roma e delle zone limitrofe, era considerata l’area di maggiore pregio sul piano residenziale e commerciale della città. Oggi, invece, continua il fuggi fuggi da queste zone e nessuno tra quelli che stanno seduti nelle stanze dei bottoni a palazzo dell’Aquila ha saputo definire una sola proposta per cercare di invertire la tendenza”. Marino aggiunge: “Certo le responsabilità sono dovute anche a fattori contingenti come la crisi economica, la contaminazione commerciale, l’allargamento della città verso la cintura periferica. Ma proprio perché il problema era noto ormai da tempo ci si sarebbe atteso, da questa amministrazione, un tentativo per attivare una parvenza di cura. E, invece, nulla di tutto questo”.

 

A rincarare la dose ci pensano i consiglieri democratici Mario D’Asta e Mario Chiavola. “Abbiamo letto con molta preoccupazione – sottolineano – i dati riportati dall’associazione nazionale Centri storici artistici sullo stato di salute che riguarda, tra i 109 capoluoghi d’Italia, anche quello di Ragusa superiore. Ed è un verdetto che non ammette repliche. Ce la passiamo fin troppo male. Frutto di un’inazione politica targata Piccitto che non ha inteso, in proposito, mettere un solo dito nell’acqua calda. E, purtroppo, i risultati, negativi, continuano a registrarsi. Stiamo parlando dell’immobilismo di idee che certifica l’assenza di una visione di città, vale a dire non predisporre i necessari interventi per garantire la ristrutturazione sostenibile delle antiche abitazioni, abbattere e ricostruire “le catapecchie” col “Volume zero”, valorizzando il patrimonio architettonico ed artistico, e in questo caso stiamo parlando di un Piano particolareggiato che la precedente amministrazione aveva consegnato quasi già pronto nelle mani dell’attuale sindaco Piccitto e non riusciamo a comprendere come mai siano trascorsi quasi cinque anni senza che sia stato compiuto appena mezzo passo in avanti. Ce lo spieghiamo in un solo modo: fallimento, l’ennesimo, della politica del sindaco e di questa Giunta. E non lo diciamo noi. Ma sono le classifiche nazionali ad attestarlo. Purtroppo, quando le valutazioni arrivano da organismi terzi i risultati sono pressoché analoghi: Ragusa continua a perdere terreno e occasioni di sviluppo”.

 

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