CATANIA – Un commissario, Luigi Mazzone, e due vice, Orazio Arancio e Antonio Dima. Il Cus Catania ricomincia da tre, almeno fino all’elezione nel nuovo presidente. Così hanno stabilito i vertici del Cusi, l’organismo nazionale che riunisce i Centri universitari sportivi presenti negli atenei italiani; un mese e mezzo fa, all’indomani delle dimissioni “irrevocabili” rassegnate dal presidente Luca Di Mauro, hanno deciso di commissariare l’ente. Finiva così, con uno strappo, lo scorso novembre, l’avventura di Di Mauro, rimasto al timone del Cus per oltre tre lustri. Dimissioni chiacchierate, arrivate tra l’altro a pochi mesi dalla scadenza naturale del suo mandato, che secondo voci insistenti celano l’invito rivolto, in momenti diversi, a Di Mauro dal rettore Francesco Basile, dai vertici Cusi e dal presidente del Coni, Giovanni Malagò, a farsi da parte per permettere un’inversione di tendenza.
Tradotto: rimettere in sesto le casse e la reputazione dell’ente che da settant’anni gestisce gli impianti sportivi dell’Università di Catania. Dietrologia a parte (“Se vi sono responsabilità – dice Luigi Mazzone -, saranno gli organi competenti a stabilirlo, nelle sedi preposte”), il commissariamento di per sé è una misura d’emergenza, che serve a mettere al sicuro la nave, già alla deriva, portandola in acque più calme. “È proprio quello che stiamo cercando di fare, senza però perdere di vista la necessità di guardare al futuro e cogliere questa opportunità per progettare, nei limiti imposti dal commissariamento, nuove strategie di rilancio dell’ente”, ci spiega il commissario Mazzone, “cusino” di lungo corso e bandiera italiana della spada.
Per lui e la sua squadra di vice, il 2018 sarà un anno cruciale, anche perché sin qui non è possibile prevedere per quanto tempo il Cus rimarrà commissariato: tecnicamente, il rinnovo dell’eventuale fiducia avviene con cadenza trimestrale, e il primo trimestre scadrà alla fine di febbraio. Un tempo comunque troppo esiguo per poter dire di aver completato l’opera e procedere quindi all’elezione degli organi ordinari. “La nostra priorità è fare chiarezza. Con il rettore – annuncia il commissario – abbiamo concordato di procedere a una ricognizione di tutte le convenzioni stipulate; ci riserviamo di adottare provvedimenti nel caso in cui si dimostrassero non rispondenti alle finalità previste dallo statuto o economicamente svantaggiose. Facciamo, inoltre, grande affidamento sul team di esperti contabili che Cusi e Università ci hanno messo a disposizione, senza contare che Antonio Dima ha dalla sua una robusta esperienza di gestione commissariale, essendo già intervenuto nel commissariamento di altri Cus italiani, e Orazio Arancio conosce bene sia il tessuto sportivo catanese che le dinamiche dirigenziali”.