PALERMO – Un disavanzo di 5 miliardi e 900 milioni di euro e un indebitamento di 8 miliardi e 35 milioni di euro. Numeri che fanno impressione ma che il presidente della Regione Nello Musumeci ha voluto fornire nel corso di una conferenza stampa in cui ha fotografo la situazione dei conti siciliani, una situazione ancora parziale fatta da una commissione tecnica incaricata dal governo Musumeci per “fare una operazione verità”.
Accanto a Musumeci, durante la conferenza stampa, l’assessore all’economia Gaetano Armao. L’incontro con i giornalisti si è aperto con due annunci: Maria Mattarella è il nuovo segretario generale della Regione, “una scelta ponderata – dice Musumeci – dettata esclusivamente dalla competenza e professionalità. Come per l’addetto stampa appena nominato Fabio De Pasquale”.
Parlando poi dei conti della Regione, il governatore ha sottolineato come sia giusto che i siciliani conoscano in che stato è stata trovata la Regione: “camminiamo su un terreno minato e dobbiamo ancora approfondire la zavorra delle società partecipate e la consistenza del patrimonio della Regione. Alcuni beni non sono stati neanche catastati. Stiamo intanto riconsiderando insieme al governo nazionale gli accordi economici stipulati dal 2014 al 2017. Abbiamo già ottenuto una attenuazione dei vincoli sottoscritti dal precedente governo per il 2018 e gli anni successivi”.
Con cifre di questo genere, la spending review si rende necessaria: “prenderemo ogni iniziativa per contrarre la spesa pubblica, eliminare gli sprechi e rendere più trasparenti i conti, lavoreremo per il risanamento dell’ente e perché siano aumentati gli interventi per la crescita e lo sviluppo del territorio”, dice Musumeci. Per il presidente “il contenimento deve essere abbinato a una manovra di crescita per fare ripartire una economia stagnante”.
Al pensiero di Musumeci fanno eco le parole dell’assessore Armao che spiega come “l’obiettivo sia avere una Regione con le carte in regola e con i conti in regola, mi piace citare Piersanti Mattarella”.
“Serve un nuovo patto tra Sicilia e Stato – ha proseguito Armao – per una Regione con i conti in regola e con le carte in regola. E nessuno pensi che il nostro lavoro non sia stato fatto se non in piena sintonia con la Corte dei Conti: il mio primo atto da assessore è stato incontrare il presidente e il procuratore generale della Corte dei Conti che hanno apprezzato la tempestività e il metodo di lavoro. C’è stata subito una piena collaborazione”.
“Questa situazione finanziaria peserà sull’attività della giunta per i prossimi tre anni – avverte il governatore – è bene che i siciliani non si facciano illusioni”.
Insomma un futuro non certo roseo anche se, Musumeci, evidenzia che tra fondi di coesione, risorse europee e patto per il Sud ci sono sette miliardi di euro da qui al 2020 e bisogna iniziare a spenderli perché “fino ad oggi non un euro è stato impegnato. E gli investimenti portano anche gettito fiscale”, concludono il governatore e il suo vice.