PALERMO – Ieri è stato il giorno di Gianfranco Miccichè: la sua elezione a presidente dell’Ars è arrivata, seppur con qualche tribolazione e due fumate nere.
Ora tocca mettersi a lavoro, come tra l’altro ha dichiarato lo stesso neo presidente non appena eletto, ma anche come chiedono le varie forze politiche, di maggioranza e opposizione.
“Miccichè saprà interpretare al meglio le esigenze della nostra terra e la volontà di profondo cambiamento manifestata dai siciliani con il voto alla coalizione di Centrodestra. La nostra coalizione ha adesso il compito di far scattare in avanti la Sicilia, da troppi anni fanalino di coda, in tutti i campi, tra le regioni italiane ed europee”, ha dichiarato il deputato di Forza Italia Basilio Catanoso.
Sempre da Forza Italia arriva il commento del senatore Vincenzo Gibiino: “Con l’elezione alla presidenza di Gianfranco Miccichè il Parlamento Regionale é ora pronto ad affrontare la sfida più importante, sostenere l’azione di rilancio della Sicilia alla quale é chiamato il governo di centrodestra guidato da Nello Musumeci. L’esperienza del presidente Miccichè sarà un valore aggiunto fondamentale per consentire all’Assemblea di lavorare in modo virtuoso”.
Rimanendo in casa Forza Italia, il nisseno Michele Mancuso eletto deputato regionale ha detto: “Immediatamente metteremo a disposizione del territorio le nostre competenze per attuare il programma di governo, non mancano le emergenze da affrontare: lavoro, sanità, servizi, viabilità, formazione professionale e agricoltura. Quest’ultimo comparto, nevralgico e determinante nella ripresa dell’isola, potrà essere implementato dall’attività dell’assessore forzista siracusano Edy Bandiera”.
Di tono opposto, come è giusto che sia, le parole del M5S: “Berlusconi ordina il Pd esegue. Il voto di oggi dimostra palesemente che l’inciucio di parte del Pd con la maggioranza è stato fatto. Il patto dell’arancina – dicono i deputati M5S – si allarga al Pd. Noi abbiamo provato a dare un nome di garanzia istituzionale, ma i partiti hanno preferito continuare a coltivare i propri orticelli, puntando, evidentemente a qualcosa in contropartita- Se il buongiorno è questo, i siciliani hanno veramente pochissimo da aspettarsi da questa legislatura. Non vorremmo arrivare a rimpiangere il disastroso governo Crocetta, ma, purtroppo, i presupposti ci sono veramente tutti”.
Sulla stessa lunghezza d’onda con il gruppo la dichiarazione Alessandro Di Battista che parla di “Partito Unico” Pd-Forza Italia. “Quante prove servono ancora agli italiani con i paraocchi? Quante? Cosa deve succedere per smettere di votarli una volta per tutte? Miccichè, no dico, Miccichè è stato eletto Presidente dell’Ars, grazie al voto di 4 deputati del Pd. Sono la stessa cosa lo capite o no? Il Movimento si merita un’occasione. Ci infangheranno questi ‘inciucisti’ professionisti”.
Parla di “fragilità profonda” del centro sinistra il deputato regionale dei Cento Passi Claudio Fava: “metà dei voti (quattro del Pd e due di Sf, ndr) sono andati al candidato del centro destra – ha sottolineato -. Ho votato me stesso per la presidenza dell’Ars, non per esibizione – spiega – ma perché era l’unico modo per sottrarmi al clima di questa elezione”.