PALERMO – E’ arrivata oggi la fumata bianca per Gianfranco Miccichè, il commissario di Forza Italia che – dopo le due votazioni andate a vuoto di ieri – nella seduta odierna è stato eletto nuovo presidente dell’Ars con 39 voti.
Un risultato che evidenzia che oltre alla maggioranza hanno votato per lui anche gli uomini di Sicilia Futura e qualche deputato del Partito Democratico, tant’è che Antonello Cracolici parla di franchi tiratori nel gruppo parlamentare.
Terza votazione che è stata fatta ripetere da Alfio Papale, che ha guidato l’assemblea ieri e oggi perché deputato più anziano, poiché il deputato dell’UDC Bulla – nonostante il voto fosse segreto – ha mostrato la sua scheda per sottolineare il suo voto a Miccichè e la sua fedeltà alla maggioranza- Episodio che è stato notato dal M5S ed è per questo che prima è scoppiato il caos e dopo si è fatta ripetere la votazione che, appunto, ha sancito la vittoria di Miccichè.
“Sarò il presidente di tutta l’aula, certamente sarà mio compito favorire quale sarà il percorso e il programma che hanno portato alla vittoria di Nello Musumeci. Dobbiamo avere tutti l’intelligenza e la sensibilità di capire che non si può sbagliare più: se non riusciamo oggi a salvare la Sicilia non ci riuscirà più nessuno”, ha dichiarato Miccichè appena eletto che poi ha aggiunto: “I siciliani ci hanno mandato qui perchè vogliono vedere qualcosa di diverso da certa politica. Dobbiamo ridare valore alla politica attraverso la trasparenza e la fiducia nelle istituzioni. Non avevo alcun intervento per questa elezione, perché sono un po’ scaramantico. Non inseguirò la demagogia, certamente dovremo continuare a eliminare gli sprechi, ma non lo farò danneggiando questa assemblea. Non credo che una buona amministrazione possa funzionare se chi ci lavora non è contento e soddisfatto. Sono assolutamente al taglio degli stipendi alti, ma da tempo il mondo ha dichiarato fallito il marxismo: non tutti gli stipendi possono essere uguali, non tutto il lavoro è uguale. In questo parlamento ci sono molti ragazzi e giovani e sarò garante dei diritti della maggioranza e dell’opposizione, ma sarò garante della trasparenza: non ci sarà un solo atto di questo parlamento che non sarà condiviso e trasparente. Ho una speranza: che con il presidente Musumeci si possa raggiungere questo risultato”, ha concluso il neo presidente dell’Ars.