CATANIA – Sono iniziati da pochi giorni i lavori per la riqualifica di corso dei Martiri a Catania un progetto ambizioso che porterà alla creazione di un centro-polifunzionale con parcheggio interrato, spazi verdi con un grande viale centrale per pedoni e ciclisti, strutture per lo sport e l’intrattenimento e di un parco urbano, il terzo più grande della città. Il primo cantiere dei quattro previsti, è stato aperto lunedì scorso dal sindaco Enzo Bianco entusiasta per l’avvio di questo grande progetto di risanamento ideato dall’architetto Cucinella.
Sulla carta sembra essere davvero un punto di partenza importate per ridare lustro a una zona disagiata e per troppo tempo abbandonata della città, ma Sebastiano Arcidiacono, Vice Presidente vicario Consiglio comunale di Catania, ha subito strizzato il naso sulla grande impresa e con documenti alla mano ha affermato: «Solo propaganda elettorale, il risanamento deve ancora cominciare» elencando e motivando le sue ragioni in ben 5 punti.
Abbiamo contattato Arcidiacono che ha ulteriormente chiarito la sua posizione, mettendo in primo piano la necessità di informare la gente sul reale svolgimento della vicenda.
«È importante fare delle operazioni verità, ovviamente tutto ciò che ho dichiarato è documentabile – ha subito affermato Arcidiacono – Mi piacerebbe avere un confronto pubblico con il sindaco Bianco sui temi della municipalità, corso dei Martiri, sul piano regolatore così come sul problema della differenziata, ma scappano sia lui che gli assessori. Questo è un pessimo modo di gestire la “cosa pubblica” perché noi qui siamo per il confronto, e deve essere pubblico, non si può continuare a parlare solo tramite comunicati stampa. Io ho la coscienza a posto e se Bianco vorrà, prima della fine del mandato potrà avere una possibilità per confutare i fatti che io ho sostenuto».
Il vice presidente ha voluto ribadire ciò che secondo lui è imputabile al sindaco Bianco e cioè che alle azioni di risanamento di Corso dei Martiri per anni, hanno lavorato dirigenti e assessori che si sono spesi per raggiungere l’obiettivo di risanare il rione San Berillo. «Ho voluto stigmatizzare i vuoti di memoria del sindaco Bianco che in un attimo ha voluto cancellare 5 anni di lavoro. Io ho tutti i documenti per testimoniare ciò che dico, cioè che l’architetto Cucinella è stato scelto da Stancanelli, così come che esiste un accordo che risale a prima del 2008 fatto dal commissario De Manuele e infine che loro stessi hanno dato atto che i parametri edilizi e urbanistici del progetto, sono quelli del 16 novembre 2012. Quindi la domande che mi pongo è: Bianco ha davvero dei vuoti di memoria o vuole riscrivere la storia? E se tenta di riscriverla, sappia che prima o poi la gente se ne accorgerà, perché sono fatti documentati. Non meravigliamoci poi del perché le persone sono così arrabbiate con la classe politica e vanno a votare solo il 40% dei cittadini. Noi gestiamo soldi pubblici per questo la chiarezza dovrebbe essere uno dei primi principi che determinano l’azione di un politico. – Arcidiacono ha poi proseguito dicendo – Stiamo parlando dello 0,5% dell’appalto, di due grandi aiuole, il resto è ancora da appaltare e i 220 milioni ancora hanno bisogno di progetti esecutivi. La partita è diventata non di sviluppo ma speculativa perché occorre ricordare che tutta la questione è ormai di proprietà di una banca».
Il desiderio di un confronto pubblico con il sindaco è stato tema portante della conversazione, una necessità per Arcidiacono, così da chiarire ogni aspetto della situazione: «Ho ritenuto fondamentale, documentandomi con gli atti, far conoscere alla città la verità su questa vicenda. Sono, ribadisco, pronto a confrontarmi in un dibattito pubblico con il sindaco Bianco, penso sarebbe il gesto più bello che possiamo fare per chiarire il tutto con i nostri cittadini».