CATANIA – Sono in stato di agitazione i ricercatori e tecnologi precari dell’Osservatorio Astrofisico di Catania che hanno deciso di occupare la direzione dell’Istituto. Questa manifestazione fa parte di una delle tante iniziative intraprese in tutta Italia dal personale precario dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) per denunciare la scarsa attenzione delle istituzioni politiche e scientifiche verso il precariato nella ricerca. Attualmente, in INAF circa 400 ricercatori e tecnologi (cioè il 40% di tutto il suo personale di ricerca) hanno un impiego precario.
I 23 ricercatori e tecnologi precari che lavorano all’Osservatorio Astrofisico di Catania rappresentano un’eccellenza sia nell’ambito di progetti di ricerca di rilevanza internazionale, sia nelle attività di divulgazione scientifica che contribuiscono alla crescita culturale del nostro territorio.
In particolare, i precari lamentano l’esiguità delle risorse messe a disposizione dal Governo per sanare il problema del precariato che negli ultimi anni ha assunto proporzioni intollerabili. Il budget messo a disposizione dallo Stato in Legge di Bilancio 2017 è infatti sufficiente per assumere stabilmente meno del 25% degli 8800 ricercatori precari impiegati nei vari enti di ricerca vigilati dal Ministero Italiano dell’Università e della Ricerca. Questo, per l’INAF, si tradurrà in una manciata di posti, insufficienti a sanare la situazione dell’Ente. Una vera beffa per i precari a dispetto dei proclami con cui i ministri Madia e Fedeli annunciano di avere risolto il problema del precariato nella pubblica amministrazione.
I precari dell’Osservatorio chiedono pertanto alle istituzioni misure economiche straordinarie adeguate al superamento del precariato in INAF; un percorso lavorativo chiaro che non preveda il reiterato abuso di contratti di lavoro atipici e privi di tutele.
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